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Dic 09 GP ABU DHABI: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

Non è stata una gara spettacolare e per certi versi era quasi scontato l’epilogo e così è stato con Max Verstappen vincitore della corsa e Lando Norris vincitore del titolo iridato. Ma a sentire il pubblico in tribuna e i giornalisti in sala stampa, il tifo era tutto a senso unico per Verstappen. Strano perché fino a qualche tempo fa era considerato il nemico pubblico numero 1 e adesso viene osannato da tutti. E’ cambiato qualcosa nella persona, non il talento. Anzi è ancora in crescita sotto questo aspetto. E’ cambiato l’approccio mentale, il rispondere sereno a domande insidiose e a prenderla con filosofia quando le cose vanno male. Vedi GP Austria in cui Antonelli lo ha messo KO e per quello zero in classifica si è giocato il mondiale all’ultima gara, altrimenti lo avrebbe già vinto grazie alle 8 vittorie contro le 7 di Norris e Piastri, secondo al traguardo e terzo in classifica generale. Una gara che non ha detto niente di nuovo nell’ultima apparizione di queste vetture, visto che dal 2026 si cambia tutto, regole, motori, aerodinamica. Un cambiamento voluto dalla federazione, nella speranza di dare più pepe e interesse alla categoria che ormai viaggia col vento in poppa e che con quello che succede in pista non ha niente che spartire. Infatti la corsa è stata noiosa, senza spunti, solo un piccolo brivido alla partenza con il posizionamento dei tre di testa, poi normale routine, giro dopo giro, senza un batticuore, senza che cambiasse qualcosa. E’ una formula noia che però ha successo e uno come Verstappen, fuori dagli schemi, riesce a bucarli quegli schemi. E’ stata una gara così e così per la Ferrari. Leclerc ci ha messo una pezza col quarto posto, Hamilton da 16 è risalito fino all’ottavo posto, ma poca cosa rispetto alle attese. La Ferrari ha concluso al 4 posto nel mondiale costruttori. Per un team che puntava alla vittoria, nemmeno secondo o terzo, quarto e senza nemmeno una vittoria durante la stagione, ad esclusione della gara Sprint in Cina con Hamilton quando sembrava che le cose potessero andare bene prima della doppia squalifica. In settimana dovrebbe esserci quel vertice in cui il presidente Elkann, l’AD Vigna Vasseur e un quarto intervenuto (marketing?) decideranno il da farsi. Qualcosa va cambiato senza dubbio, ma il 2026 è già qui e di tempo ce ne è poco. Riusciranno a Maranello a rimettere in sesto la baracca o dobbiamo aspettarci un altro anno di sofferenza? La speranza è l’ultima  a morire e i tifosi della rossa vivono sperando ormai da quel lontano 2007 ultimo titolo di un pilota vestito di rosso.

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