Moda

Apr 02 LUCA MICHELETTO DIRETTORE EDITORIALE LUUK MAGAZINE: SPERIAMO CHE IL VIRUS NON ALIMENTI LA RABBIA

Cristiana Schieppati
Luca Micheletto è il direttore editoriale di Luuk Magazine una realtà dinamica che tratta moda,  lifestyle, beauty,  motori, viaggi. Un magazine versatile che rispecchia l’anima del suo fondatore. Insieme alla sorella Barbara che collabora al giornale (diretto da Emanuela Beretta) ha aperto una deliziosa boutique shabby chic  in zona San Siro  dove si possono scovare arredamento, oggettistica e tessile dal gusto francese. Un doppio impegno che in questi giorni,  dove il lavoro si è fermato,  ha creato non poche preoccupazioni.
Un vita frenetica che si ferma all’improvviso. Come vivi queste giornate?
Queste giornate di reclusione sono sicuramente molto difficili per tutti noi e non posso non pensare a tutte le persone che vivono in piccoli appartamenti o convivono con compagni violenti. Spero davvero che questo periodo di isolamento – che è fondamentale osservare con senso di responsabilità – non diventi il focolaio di un virus altrettanto pericoloso: la rabbia.
I prossimi mesi saranno molto complicati per tutti, soprattutto perché al momento è difficile avere una prospettiva e fare progetti.
 
Cosa ti manca della tua quotidianità?
Quello che mi manca di più è sicuramente il contatto con tutte le persone a cui tengo e con la nostra redazione. E poi sicuramente il potermi muovere liberamente in cerca di idee e ispirazioni.
 
Qual è la prima cosa che hai organizzato per continuare a far lavorare la redazione?
Abbiamo seguito l’evolversi dell’emergenza salvagardando la salute del nostro team; prima ci siamo divisi nelle varie stanze della redazione e poi siamo passati allo smart working. Il piano editoriale è sicuramente cambiato per poter dare un minimo di spensieratezza ai nostri lettori senza dimenticare il drammatico momento che stiamo vivendo.
 
 
Avete varato delle iniziative di raccolta fondi? Come le avete comunicate?
Come accennavo prima sicuramente i nostri contenuti sono cambiati, in primis il tone of voice. E poi abbiamo attivato una raccolta fondi a favore dell’Ospedale Sacco di Milano, struttura dall’inizio impegnata in prima linea in questa dura battagli contro il Covid-19.
Venerdì abbiamo preso una decisione sofferta – ma purtroppo inevitabile – e da aprile ci prenderemo qualche mese di stop.
 
Pensi che il nostro Governo abbia gestito bene l’emergenza? Che sostegno deve arrivare alla moda?
Dal Governo, e in particolare dal Presidente del Consiglio, mi sarei aspettato una comunicazione molto diversa. Avrei preferito un Premier che facesse un discorso di verità al Paese e che dimostrasse empatia e vicinanza ad un popolo impaurito e disorientato. Per quanto concerne le misure non è sicuramente un compito facile quindi mi auguro che nelle prossime settimane possano arrivare risposte concrete per tutti i settori, partendo dalla moda che finora sembra essere stata dimenticata.
 
Giornali, social, o tv? Che peso hanno in questo momento? Sta cambiando qualcosa nell’informazione?
L’informazione ha sicuramente un ruolo fondamentale in questo momento e spero che ci possa essere un ritorno a seguire testate che producono contenuti di qualità. Le persone costrette a casa guardano molto di più la televisione e consultano in modo schizofrenico i social network e faccio quindi un appello a tutti gli operatori affinché non diano spazio alle tante fake news che stanno invadendo le nostre bacheche digitali.
 
Con il negozio come vi siete organizzati, che aiuto vi aspettate dal Governo?
Due anni e mezzo fa io e mia sorella Barbara abbiamo avuto questa pazza idea che ci ha permesso però di capire quanto le persone abbiamo ancora voglia di un rapporto umano speciale, qualcosa che in un mondo dominato da centri commerciali e shopping online si era un po’ perso. In queste settimane continuiamo a far sentire la nostra vicinanza ai nostri clienti attraverso i social network e garantendo spedizioni in tutta Italia. Dal Governo al momento non abbiamo avuto alcun sostegno ma mi auguro che pensi presto a misure che possano salvaguardare quel prezioso tessuto di piccoli negozi che rendono le nostre città così speciali.
 
Un messaggio per i tuoi lettori
Questa emergenza sta colpendo duramente tutti da tutti i punti di vista. Il mio augurio che si possa presto tornare alla normalità con la consapevolezza, però, che tutto potrà cambiare nuovamente da un momento all’altro.
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