Auto

Set 07 PRIMI GIRI SULL’AUTOVOLANTE

Carlo Sidoli

La società giapponese “SkyDrive Inc.” ha annunciato di avere eseguito con successo, il 25 di agosto scorso, i primi test dimostrativi dello SD-03: un’”automobile che vola” guidata da un collaudatore (“manned flying car”) capace di eseguire manovre di decollo verticale, spostamento in volo e atterraggio. In pratica quanto possono fare (oltre a molte altre cose specifiche) anche gli ingombranti elicotteri, ma che lo SD-03 fa con assai più “delicatezza” nei movimenti, consumando meno energia, senza grandi spostamenti d’aria, senza inquinamento atmosferico e senza alcun rumore assordante perché, è bene precisarlo subito, esso si sposta grazie a eliche mosse da motori elettrici. Il volo è durato quattro minuti (l’autonomia attuale è di dieci minuti circa) durante i quali sono state eseguite manovre di decollo verticale progressivo fino ad un’altezza di due/tre metri, spostamenti in volo in tutte le direzioni e atterraggio morbido (sempre verticale); è in rete il filmato relativo, girato nel campo-prova della Toyota, presso Tokyo, dove la SkyDrive ha sede. Di “auto volanti” ne sono state realizzate parecchie negli scorsi anni, alcune delle quali evidentemente improponibili per dimensioni e sistema di funzionamento, come quelle che erano in pratica degli aerei collegati ad un telaio automobilistico o persino ancorati al tetto di un’auto, i quali per decollare e atterrare avevano bisogno di rettilinei simili alle piste aeroportuali. Lo SD-03, invece, a volerlo paragonare a qualcosa di conosciuto, è un grosso “drone” monoposto (presto biposto) delle dimensioni di un paio di auto (quattro metri per quattro la base e due metri l’altezza) e opera con otto motori muniti di eliche a tre pale (“optocopter”), piazzati a coppie sovrapposte e controrotanti, nei quattro angoli esterni; otto è un numero sovrabbondante ma necessario per ragioni di sicurezza, in caso di emergenza. In sigla, esso appartiene alla categoria degli “eVTOL” (electrical Vehicle TakeOff and Landing), cioè “veicolo elettrico che decolla e atterra verticalmente”. Ci sono parecchie compagnie, circa un centinaio, che stanno lavorando a progetti analoghi, tra cui Boeing e Airbus, di chiara provenienza aeronautica e Toyota (che, appunto, supporta SkyDrive), Porsche e Hyundai di evidente origine automobilistica.

Per ora la dimostrazione più convincente l’ha data SkyDrive, che è finanziata anche dalla Banca Centrale del Giappone (che ha un’attività di promozione delle iniziative tecniche di sviluppo) e annovera tra i suoi progettisti elementi del corpo insegnante di ingegneria dell’Università del Minnesota (USA). Lo SD-03 richiede interventi modesti da parte del pilota perché, per ragioni di sicurezza, è l’elettronica a garantire la stabilità anche in caso di perdita di potenza di qualche motore e a rilevare l’ambiente circostante per eseguire in automatico le manovre compatibili con gli ordini (desideri) del pilota; analogamente, se vogliamo, a quanto sono in grado di fare oggi alcune automobili di alto di gamma che possono parcheggiare in modo autonomo. In contemporanea alla necessità di studiare e sperimentare in continuazione soluzioni per ridurre il peso e aumentare l’autonomia, analogamente a quanto avviene nell’industria automobilistica a proposito delle auto elettriche e ibride, SkyDrive conta di realizzare e mettere in vendita le prime “autovolanti” a due posti a partire dal 2023 ad un prezzo tra i 300.000 e i 500.000 dollari, con prestazioni che garantiscono almeno mezz’ora di volo e velocità attorno ai 60 km/h. A parte qualche bizzarro milionario appassionato che potrà comprarlo per diletto, questo nuovo mezzo di trasporto può avere un campo applicativo laddove le auto non possono arrivare per mancanza di strade (ad esempio il collegamento tra isole vicine) e nelle operazioni di soccorso, nelle attività di vigilanza nonché negli impieghi militari. Naturalmente si sviluppa in parallelo tutta la normativa necessaria per regolamentare il campo d’azione e stabilire le norme di comportamento necessarie per consentire di operare in sicurezza, senza interferenze, soprattutto nelle aree urbane. 

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