A qualche settimana di distanza dalla nascita del Bosco del Toro, Suzuki, Torino FC, Città di Torino e Fondazione della Comunità di Mirafiori si riuniscono per una nuova attività a favore della conservazione e tutela dell’ambiente cittadino, convinti che con piccoli gesti concreti si possano raggiungere grandi risultati.
Domenica 13 aprile si svolgerà la manifestazione aperta a tutti coloro che intendano donare un po’ del proprio tempo libero all’ambiente “Diamo un calcio ai rifiuti”.
Armati di pinze, guanti e sacchi, dipendenti Suzuki, giovani calciatori del Torino FC capitanati da Corrado Buonagrazia, Responsabile delle attività di base del Torino FC, Francesco Tresso, assessore alla Cura della città e al Verde della Città di Torino, la presidentessa Anna Rosaria Toma con i volontari di Fondazione della Comunità di Mirafiori*, volontari di Torino Spazio Pubblico* e cittadini volontari si ritroveranno al Parco Colonnetti di Torino, per ripulire la zona limitrofa al Bosco del Toro, nei pressi del nuovo centro sportivo Robaldo, che sarà sede degli allenamenti del Settore Giovanile del Torino FC.
L’evento segue la messa a dimora 68 alberi autoctoni nella zona del Bosco del Toro, portando il Bosco diffuso Suzuki alla ragguardevole cifra di 1.184 alberi sul territorio italiano contribuendo concretamente alla riduzione complessiva della CO2 di 29.000 kg l’anno.
Camilla e Carolina Cucinelli hanno accolto gli amici del brand Brunello Cucinelli al nuovo The Sanctuary a Milano per celebrare il lancio della nuova borsa BC Duo.
La linea di Borse BC Duo celebra l’unione inseparabile tra le due iconiche iniziali del brand con un abbraccio ideale che lega la storia, il gusto e la filosofia Brunello Cucinelli. Realizzati grazie a tecniche artigianali d’impeccabile precisione, i modelli della lineaambiscono ad esprimere un’idea di eleganza senza tempo, che si fa portavoce dell’identità del brand e del punto di vista contemporaneo che unisce le sorelle Camilla e Carolina Cucinelli.
Le due co-direttrici creative condividono un ideale estetico senza tempo, che parte dall’Heritage per approdare a una visione di stile contemporanea, ricreando un equilibrio autentico tra ispirazioni apparentemente in contrasto.
Forme espressive inedite che le due sorelle traspongono nelle collezioni femminili, dal Ready-to-Wear al mondo degli accessori, creando una connessione ideale tra le silhouette destrutturate, le texture morbidissime e una palette di colori raffinati.
Una connessione creativa che si riflette anche nelle Borse BC Duo, dove le parti diventano un unico armonioso. Allo stesso modo, i punti di vista del nuovo Duo si completano e si arricchiscono a vicenda, nella costante ricerca della bellezza.
La costruzione di ogni Borsa BC Duo è pensata per esaltare la leggerezza e l’essenzialità delle forme. Grazie a finiture raffinate e sottili impunture, pannelli geometrici scolpiti da linee rette e diagonali convergono in un insieme armonico e bilanciato. Le diverse parti, singolari eppure eguali nelle qualità, sono progettate e assemblate per completarsi come in un gioco di specchi, creando l’illusione del doppio.
Dettagli discreti completano il design di ciascuna borsa con un richiamo agli elementi iconici del brand: nella parte frontale, il logo Brunello Cucinelli impresso tra i due manici, mentre negli angoli laterali, il ricamo in file di monile diffonde riflessi di luce cangianti.
Da questa stagione sono quattro le grandezze disponibili per la Shopper BC Duo: la nuova versione mini, ricercata e ideale per portare con sé l’indispensabile, una pratica dimensione piccola per seguire il ritmo della città, un classico formato medio per tutti i giorni e, infine, un modello grande per il massimo della versatilità.
I pellami esplorati per la Collezione Primavera-Estate 2025 virano da una morbida pelle di vitello dalla grana finissima, alla più classica ed intramontabile pelle scamosciata, fino a una pelle lamé dai toni metallizzati. Tra gli altri materiali risalta in particolare il denim, tinto in alcune delle colorazioni emblematiche del brand.
La purezza delle forme è riflessa nell’attenta selezione dei pregiati materiali: tessuti e pellami che conferiscono profondità ai colori della Collezione. I toni caldi dei Brown, gli eterni neutri come il Nero e il Bianco Avorio, fino ad arrivare alle nuance più rappresentative del gusto primaverile, come il Sage, il Pesca e il Denim declinato in diverse sfumature.
In occasione della Milano Design Week 2025, Chateau d’Ax conferma la collaborazione con i protagonisti del design internazionale e arricchisce la sua proposta di divani con un progetto firmato dall’architetto designer, Massimo Iosa Ghini.
Da questa collaborazione nasce Proust, un tributo al comfort visivo e fisico, dalle linee morbide e organiche che evocano un naturale senso di accoglienza.
“Ho disegnato un divano recliner ispirato al movimento – racconta l’architetto designer Iosa Ghini -; elemento che da sempre mi affascina anche quando progetto sedute. Un meccanismo fluido che segue il corpo, assecondandone le forme e i desideri, trasformando il divano in un rifugio di raccoglimento e riflessione. Qui il comfort non impone posture, ma si modella con naturalezza sull’anatomia di chi lo vive.
Il Divano Proust incarna un’eleganza generosa, in cui il benessere diventa espressione di una ricchezza sensoriale. I cuscini, soffici e accoglienti, sembrano poggiati con spontaneità, creando un’atmosfera avvolgente, in perfetto equilibrio tra morbidezza e raffinatezza.”
Concepito come una dichiarazione di stile che sintetizza tutta la tradizione e l’esperienza che da 75 anni caratterizzano Chateau d’Ax, Proust è un divano di design che combina in maniera esemplare estetica, funzionalità ed innovazione. La scelta di realizzare forme abbondanti, più gentili ed ergonomiche soddisfa l’esigenza di comfort e la possibilità di integrare e nascondere la parte tecnica funzionale.
Proust viene proposto come un progetto modulare, sia in composizione tradizionale (3-2-3-1); sia con posizioni angolare grazie all’inserimento di chaise longue. Pensato per ambienti dall’accento contemporaneo, presenta un ampio range di personalizzazioni per quanto riguarda colori e materiali di rivestimento, andando ad attingere da tutto il patrimonio delle collezioni Chateau d’Ax.
Nel continuo dialogo tra forma e funzione, forte della tradizione artigianale italiana, Chateau d’Ax conferma la sua leadership e la sua forza innovativa, nel trovare soluzioni che abbinano all’estetica i più alti standard di comfort e di eleganza.
Investire nei talenti del futuro significa creare occasioni di dialogo concreto tra formazione e aziende, offrendo agli studenti la possibilità di confrontarsi con la realtà produttiva, le tecniche e i linguaggi che definiscono il settore oggi — e di immaginare quelli di domani.
È da questa visione condivisa che nasce il progetto NABA Mentorship Project with Mantero, attivo dal 2021: un percorso che coinvolge gli studenti del Biennio Specialistico in Textile Design di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti affiancandoli ai professionisti Mantero in un programma di brief creativi, tutoraggio e momenti di lavoro direttamente in azienda, a contatto con l’archivio, la stampa e la tessitura.
Un progetto che nel tempo è diventato un vero punto di incontro tra creatività emergente e patrimonio manifatturiero, dando vita a proposte visive capaci di connettere memoria e nuove idee. È proprio all’interno di questa cornice che è nato un nuovo capitolo: NABA x ARCHIVIO MANTERO, un’esperienza multidisciplinare che ha coinvolto gli studenti del Biennio Specialistico in Textile Design (Chiara Ardoli, Cielo Fiordi, Gianluca Pizzicato, Alessia Quondamatteo), quelli del Triennio in Fashion Design (Riccardo Aggio, Simone Addamo) e in Scenografia (Giorgia Carrara, Martina De Michelis, Morena Milani, Sara Scrosati) dell’Accademia, con la supervisione di Gianmarco Porru, tutor del workshop, Visual Artist e docente NABA.
Il punto di partenza sono sei foulard ispirati all’archivio dei Kimono di Nancy Martin Stetson, già realizzati durante il percorso di mentorship dagli studenti del Biennio Specialistico in Textile Design di NABA (Anna Rosa Confuorti, Cielo Fiordi, Gianluca Pizzicato, Yingjun Ren, Yuan Song, Yin Jiaai), con la supervisione di Maria Nielsen, Textile and fashion graphic design consultant e docente NABA. Sei pezzi che diventano la base creativa per la realizzazione di sei progetti in evoluzione, senza vincoli merceologici ma liberi e ispirazionali, frutto della visione e della sensibilità degli studenti, chiamati a lavorare con linguaggi diversi — scultura, installazione, disegno, video e performance — per reinterpretare i codici e le suggestioni dei tessuti.
Un percorso che racconta il foulard non più solo come accessorio cult, ma come vero e proprio punto di connessione tra arte, design e tessile, dando forma a un progetto espositivo che valorizza il processo creativo e la ricerca espressiva, che ha visto il coordinamento di Colomba Leddi, NABA Fashion Design Area Leader, Luca Belotti, Course Leader di Bienni e Master dell’Area Fashion Design di NABA, Intissar Bouhi e Daniele Mattiuz, NABA Fashion Design Area Academic Assistants.
“La sinergia tra NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e Mantero Seta è un modello di eccellenza, dove formazione e know how tessile si incontrano per promuovere la riscoperta e la valorizzazione dei mestieri, cuore pulsante del settore. Il progetto NABA Mentorship Project with Mantero, sviluppato negli anni, ha dimostrato come il dialogo tra educazione ed esperienza sul campo possa diventare un ponte concreto verso il futuro professionale degli studenti, offrendo loro strumenti e ispirazione per esplorare le diverse possibilità del mondo del tessile. Questa collaborazione trova oggi nuova espressione in un workshop multidisciplinare che ha portato gli studenti dell’Accademia alla realizzazione delle sei opere in mostra nate dall’incontro tra arti visive e arti applicate a partire dai sei foulard ispirati all’Archivio Kimono di Nancy Martin Stetson, già realizzati nell’ambito del progetto di Mentorship” commenta Colomba Leddi, Fashion Design Area Leader di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.
Laura Fedriga, direzione creativa Atelier e Archivio Mantero: “Cercare di posizionarsi nel futuro senza coinvolgere e relazionarsi con i protagonisti del futuro è un errore, come pensare che bastino l’esperienza e la competenza di un’azienda storica come la Mantero a sopravvivere nel domani. Il contatto con la linfa che alimenta le novità del mercato, fatta da nuovi consumatori e nuovi creatori, è l’unica fonte di aggiornamento reale a cui un’impresa oggi ha accesso. Questa, affiancata a una guida competente e aperta all’ascolto, genera uno scambio che riceve e restituisce novità. La differenza tra le attività quotidiane professionali e questo workshop maratona, è il concetto di ‘imprevedibile’ e la sorpresa del risultato, che si libera come per magia della comune regola lavorativa della definizione dell’obiettivo sin dalla fase di partenza del processo di creazione.”
Aggiunge Gianmarco Porru, tutor del workshop, Visual Artist e docente NABA “Guidare gli studenti e le studentesse verso la scoperta di nuove forme e nuovi immaginari legati ai progetti dei foulard è stato prima di tutto un invito ad ascoltare brevi racconti, alcuni poetici, altri fantastici o autobiografici. Ho accolto l’invito ad essere un supporto durante questo attraversare e percorrere luoghi reali o astratti, geografie esistenti e no. Durante i giorni di workshop gli autori e le autrici delle opere hanno desiderato abitare e popolare immaginari e spazi ideali dei quali vediamo piccoli frammenti, che durante il processo creativo si sono modellati attraverso l’intuito e una progettualità efficace, ma non di meno anche grazie alla casualità di un incontro, che rimane ancora uno dei modi più potenti per progettare buone pratiche di collaborazione e sinergie durature. Sono felice di aver visto nascere progetti rapidamente guidati dall’urgenza e dal desiderio di voler pensare ancora altri mondi, inventare altri spazi possibili, dove la bellezza è ancora protagonista.”
A completare l’esposizione, la selezione degli undici foulard realizzati dagli studenti nel corso dell’Anno Accademico 2023/24, a partire dalla stessa ispirazione: un viaggio attraverso l’estetica giapponese custodita nell’Archivio Kimono Nancy Martin Stetson, un patrimonio di frammenti tessili, kimono e obi che racconta una bellezza antica eppure sorprendentemente attuale, capace di parlare ancora oggi al mondo della moda, dell’arte e del design.
Ambasciatrice del lago di Como: è il prestigioso riconoscimento assegnato a Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Moda e Marketing Territoriale di Regione Lombardia dalla Camera di Commercio di Como-Lecco. Un titolo conferito all’assessore per il suo impegno istituzionale nel valorizzare una delle eccellenze turistiche della Regione, grazie all’innovativa campagna di marketing Lombardia Style, da lei ideata e fortemente voluta per mettere a sistema il ‘best of’ lombardo.
“Ricevere il titolo di Ambasciatrice del Lago di Como è un grande onore e un’emozione profonda. Il Lago di Como- commenta l’assessore – non è soltanto un’icona del turismo di lusso riconosciuta in tutto il mondo, ma è anche un motore economico fondamentale per la Lombardia, un modello di ospitalità raffinata e autentica che continua a distinguersi per qualità e innovazione”. “I dati turistici in costante crescita – sottolinea – ne confermano l’attrattività, ma il vero valore di questa destinazione risiede nelle persone che ogni giorno, con passione e dedizione, accolgono i visitatori, offrendo esperienze uniche e su misura. Collaborare con gli operatori del turismo del Lago di Como e di Lecco è per me motivo di grande soddisfazione: qui si respira una visione straordinaria e una volontà condivisa di eccellere, con una capacità di progettazione e una qualità dell’offerta che non hanno eguali”.
Un cammino di promozione e di eccellenza “che prosegue con entusiasmo e convinzione, perché il Lago di Como – conclude Barbara Mazzali – merita di essere promosso con forza sui mercati internazionali, affinché continui a brillare come una delle destinazioni più desiderate al mondo».
Oltre 15 anni di know how nella mobilità elettrica, massimizzando sempre l’efficienza energetica, e più di 40 anni di successi in Formula 1. Renault Full hybrid E-TECH: dalla Formula 1 e dall’elettrico, le migliori tecnologie al servizio dell’ibrido.
Una motorizzazione ibrida veramente innovativa – non un semplice motore a combustione elettrificato – che democratizza l’esperienza elettrica e i suoi benefici. La tecnologia Renault Full hybrid E-TECH prevede 1 batteria, 1 motore termico, 2 motori elettrici e l’innovativa trasmissione multimode con innesti frontali, priva di frizione e sincronizzatori.
Fino all’80% del tempo di guida in città in modalità full electric e una riduzione dei consumi fino al 40% rispetto ai motori termici in ciclo urbano.