Moda

Apr 15 ANDREA CARAVITA DIRETTORE COMUNICAZIONE E PR PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI: GLI AMICI NON MI HANNO MAI FATTO SENTIRE SOLO

Cristiana Schieppati
Andrea Caravita è direttore comunicazione & PR Philosophy di Lorenzo Serafini. Il suo lavoro in Aeffe è iniziato a gennaio 2019 dopo una lunga carriera in  Dolce & Gabbana. Carriera che, anche grazie al suo carattere solare, l’ha sempre portato a creare momenti di socializzazione e condivisione con giornalisti, colleghi pr e tanti amici. Il virus lo ha confinato in una nuova realtà che, ci confida è anche un momento di riflessione prezioso.
Come si vive da 50 giorni in lockdown?
 

Io vivo in simbiosi con il mio calendario Outlook. Scrivo tutto, anche ciò che può sembrare inimmaginabile. Nei primi giorni di quarantena ricevevo ininterrottamente cancellazioni di appuntamenti, eventi, viaggi. Quando ho visto l’agenda vuota mi sono detto che mi sarei dovuto dar da fare per riempirla con attività utili a me stesso e così ho fatto. Sveglia ore 8. Colazione con caffè della moka (c’è tempo ora!) leggendo Corriere e Repubblica. Ogni giorno mi vesto come se dovessi uscire di casa, penso sia utile per non cadere nel baratro della noia. Segue lettura mail di lavoro (con annesse risposte). Prime chiamate con i colleghi che poi si protrarranno senza limiti di orari, giorni o festività. Il Pranzo è veloce, la cucina non fa parte di me, e nel mentre guardo Élite su Netflix. Pomeriggio trascorso tra cura delle piante, lettura dell’ultimo libro di Michele Serra e tempo per pensare. Poi partono i social aperitivi, ma quello è un capitolo a parte… Amo riordinare casa e ogni giorno lo dedico ad un mobile. Quando è stato il turno della libreria ho selezionato dei titoli di narrativa che avevo già letto e li ho messi in una bella cassetta di legno che una sera ho portato all’ingresso del mio palazzo come regalo per gli altri condomini. Le librerie restano chiuse  e penso sia bellissimo leggere un libro già passato dalle mani e dalle emozioni di un’altra persona. A vedere da quanti libri sono rimasti, devo dire sia stata un’iniziativa ben apprezzata e nessuno ancora sa come quei libri siano arrivati fin là. Per i prossimi mesi prevedo una grande carica lavorativa. Quando chiamo i ragazzi del mio team sento un’energia positiva immensa. Vogliono tutti tornare alla scrivania e dare più del massimo. E so che lo fanno sia per loro stessi che per Aeffe, che in questo periodo duro ci ha sempre sostenuto.

 

Cosa ti è stato di aiuto e cosa ti è mancato maggiormente?
 

A me manca viaggiare, conoscere luoghi e persone. Ma in questo momento non intendo un viaggio dall’altra parte del globo (o la tanto sognata crociera sul Nilo che avrei dovuto iniziare proprio in questo periodo), mi basterebbe tornare in Romagna, rivedere la mia famiglia, i mie amici del liceo e confrontarmi con loro perché sono certo avranno punti di vista totalmente diversi dai miei, come succede da sempre e su tutto.
In questi giorni ciò che mi è stato più d’aiuto è la mia nuovissima connessione wi-fi di casa perché ammetto di aver vissuto anni e anni senza e di averla installata solo l’ultimo giorno prima del lockdown. Mi ha permesso di trascorrere ore infinte in conversazione con le persone a cui tengo. Ho voluto vedere e parlare solo con chi reputo importante per me.

 

Come vi siete organizzati in Aeffe nell’emergenza? Hai diversificato il tuo  lavoro ?
 

Siamo andati in ufficio fino al 10 marzo e nelle ultime settimane abbiamo portato avanti il lavoro il più possibile. I profili social Philosophy di Lorenzo Serafini hanno materiale pronto fino a maggio anche se in questi giorni il calendario ha subito parecchie modifiche perché ogni giorno mi sveglio con un’idea diversa facendo impazzire le ragazze del team. Abbiamo cercato di tenere compagnia chi segue Philosophy dando un po’ di leggerezza, creando il profilo ufficiale Spotify con le canzoni preferite di Lorenzo Serafini e le colonne sonore degli show curate da Michel Gaubert. Lorenzo si è prestato a rispondere alle domande dei follower e abbiamo creato dei test per scoprire “che Philosophy girl sei”. Penso sia nostro dovere comunicare anche leggerezza e intrattenimento in questi giorni. Aeffe ha partecipato alla racconta Fondi della Camera della Moda e lo store on line di Philosophy sta devolvendo parte dei ricavi alla Ausl della Romagna e all’Humanitas di Milano.

 

Ti sei sentito con altri colleghi pr? Che mezzi avete usato (Face time, google  meet, ecc)
 

Ogni giorno! Soprattutto durante i primi giorni di stop in cui regnava l’incertezza. La domanda era solo: “ma in azienda da te cosa dicono?”, che vuole dire tutto e niente, ma che esprime perfettamente lo stato di dubbio, curiosità e confronto di tutti noi. Io uso sempre FaceTime e HouseParty anche post fake news sul furto dei dati che l’app di video chat si diceva avrebbe procurato.

 

Credi che il mondo della moda subirà dei danni notevoli? Hai pensato a come fare pubbliche relazioni senza contatti diretti con le persone?

 

I danni sono sotto gli occhi di tutti.  Repubblica ha pubblicato un articolo con le foto delle boutique di via Monte Napoleone tutte chiuse. Mi è scesa una lacrima. Il lavoro che io svolgo è troppo bello per fermarsi. Ora come ora penso sia impossibile immaginare mille persone stipate in una sala per assistere ad una sfilata, sia essa anche del marchio più desiderato, ma sono certo sapremo trovare un modo per comunicare la bellezza del Made in Italy al meglio. In Italia siamo troppo bravi ad usare la creatività.

 

Da quali fonti d’informazione ti sei aggiornato? Tv, radio, social
 

I primi giorni avevo la TV accesa sui notiziari tutto il giorno. Ora non la accendo più. Leggo i quotidiani. Mi fido di loro e del loro modo di raccontare e analizzare la situazione. Ho anche riscoperto il piacere di avere la radio accesa tutto il giorno, cosa che no facevo dai tempi dell’università. Sempre su Radio Deejay.

 

Hai cambiato l’uso dei social in questo mese? Se si come?
 

Non ho avuto il coraggio di postare mie foto da quando sono in quarantena. Mi chiedo a chi possa interessare vedere se i mie capelli siano cresciuti o se mi fossi tagliato o meno la barba. Sulle stories ho prima chiesto ai miei amici di consigliarmi quale serie guadare (eh, sì.. non avevo nemmeno Netflix pre quarantena) poi ho iniziato a condividere i miei pensieri su quelle che ho guardato. Ho postato immagini di cibo, ma non cucinato da me! Molti amici hanno pensato di dimostrarmi la loro vicinanza mandandomi focacce, gnocchi, uova di cioccolato e perfino le lasagne della domenica cucinate da loro. Sono gesti di valore incommensurabile in questo momento (sopratutto per chi vive da solo) e li ringrazio per avermi fatto sentire in famiglia.

 

Un messaggio per chi ci sta leggendo:
 

Chi ha la fortuna di trascorrere questo periodo in salute si accorgerà più avanti di quanto sia stato bello avere così tanto tempo per se stessi e per la propria mente.

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