Moda

Set 23 ANIYE RECORDS: IL MONDO È UN PALCOSCENICO

L’allure leggendaria di Pat Cleveland, modella che ha trasformato la passerella in espressione di teatro, permea la collezione Primavera-Estate 2026 di Aniye Records come un battito vitale. Ogni gesto una performance, ogni sguardo una provocazione, la sua energia indomita elettrizza una stagione costruita sul movimento e sulla metamorfosi, un tributo alla moda come spettacolo, ribellione ed emozione pura, che cattura l’attenzione e sfida il mondo a seguirla.

Lo spirito irriverente degli anni tra i ’70 e ’90 – epoca in cui le passerelle vibravano di audacia e carisma – riecheggia ovunque incontrando l’universo e il fermento della cultura pop contemporanea. Ne nasce un dialogo viscerale tra epoche, una narrazione carica di ribellione romantica, che celebra la performance come forma di potere. Stella Lucia e Lily McMenamy, figlia della top model Kristen McMenamy, incarnano l’essenza della collezione sulla passerella di Aniye Records.

Il ritmo è implacabile, le silhouette, decostruite e avvolgenti, sono in moto perpetuo. Lo chiffon impalpabile che avvolge il corpo in una nuvola di fumo, sfrangiato ad evocare ribellione intenzionale evoca lo spirito gotico del marchio, mentre il jersey fluido seconda pelle proietta luci e ombre sulla figura, come bagliori incandescenti. Il pizzo dal sapore vintage è custode di desideri e segreti. I corsetti intrappolano calore e tensione, seducenti armature di autoaffermazione e sfida. I volant e le rouches serpeggiano asimmetriche lungo gli orli e il décolleté dei minidress, incorniciando la silhouette in un caos controllato.

Le linee decise e architettoniche dei blazer dalle spalle ‘80s e dei boleri scultorei, insieme alle giacche biker d’ispirazione punk, borchiate e insubordinate, abbinate a pantaloni aderenti in pelle vegana con lacci, fanno da contrappunto ai ricami couture più delicati creando una tempesta di contrasti. L’esitazione va in frantumi, la sicurezza prende il sopravvento. Fragilità e forza definiscono la collezione, in una tensione perpetua di opposti, dove l’intimità emerge nei dettagli lingerie volutamente esposti come fiera esibizione di identità. Il ritmo non rallenta mai.

La palette cromatica è un climax ascendente, come in una performance dal vivo, o una partitura di Piero Piccioni. Le delicate tinte avorio e rosa cipria si accendono in un mix febbrile di burgundy e rosso scarlatto prima di abbracciare l’oscurità sofisticata del nero più profondo. Un crescendo visivo alla luce dei riflettori specchio di femminilità multiforme.

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