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Ago 07 Bosch: acquista energia rinnovabile

Bosch si prepara a diventare cliente a lungo termine per l’acquisto di energia rinnovabile prodotta in parchi eolici e fotovoltaici, per questo ha siglato tre accordi con i fornitori Rwe, Statkraft e Vattenfall della durata di 12-16 anni. Forniranno energia in esclusiva da impianti di nuova costruzione, trasportata attraverso la rete pubblica per alimentare le sedi della società in Germania. A partire dal 2021, secondo il progetto, la fornitura coprirà un volume totale annuo di oltre 100.000 MWh, equivalente al consumo annuo di circa 30.000 utenze domestiche (il 70% del consumo energetico della sede Bosch di Feuerbach).

“Il cambiamento climatico non si ferma, e nemmeno noi. Entro la fine dell’anno raggiungeremo l’ambizioso obiettivo di azzerare le nostre emissioni di CO2 – ha dichiarato Volkmar Denner, Ceo del Gruppo Bosch – il nostro impegno per la transizione energetica continuerà anche dopo il 2020. Investire nelle energie rinnovabili ne rappresenta un’importante dimostrazione”.

Ancora un altro passo, dunque, verso la neutralità climatica da raggiungere per tutte le 400 sedi nel mondo. In totale, nel 2019 Bosch ha emesso circa 1,94 milioni di tonnellate di CO2, già un terzo in meno rispetto all’anno precedente. In Messico l’azienda copre già fino all’80% del proprio fabbisogno energetico grazie ai parchi eolici di nuova costruzione che appartengono al gruppo Enel e generano circa 105.000 MWh all’anno (per 15 anni). Secondo Bosch da un lato l’azione per il clima comporta dei costi, dall’altro non fare nulla sarebbe più dispendioso, senza contare che investire in efficienza energetica genera già di per sé un risparmio.

I tedeschi si stanno adoperando anche per la fornitura di energia in-house: con 60.000 MWh all’anno in circa 50 impianti fotovoltaici presso le proprie sedi. Il primo esempio è a Nashik, in India, dove c’è uno dei più grandi stabilimenti del marchio. Il prossimo passo sarà Hemaraj, in Thailandia: entro il 2020, genererà 1.300 MWh di elettricità all’anno. Entro il 2030 l’azienda prevede di espandersi a 400.000 megawattora.

 

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