Moda

Set 02 BRUNELLO CUCINELLI DESIGNER OF THE YEAR PER GQ

di Cristiana Schieppati

Brunello Cucinelli ha ricevuto ieri sera a Londra, nella prestigiosa cornice del Tate Modern Museum, il premio “Designer of the Year” conferito dalla blasonata rivista britannica di moda maschile GQ.

Il premio è stato conferito in occasione del “ GQ Men of the Year”, giunto alla XXIV edizione, che rappresenta uno dei massimi momenti di incontro tra personaggi dello spettacolo internazionale. Graditissimi ospiti di Brunello Cucinelli e della sua famiglia, alcuni attori ed amici vicini al brand, tra cui Jonathan Bailey,  Jack O’Connell il Presidente e CEO del circuito della Formula 1 Stefano Domenicali e il  campione del mondo di calcio di “Germania 2006” Andrea Pirlo.

Nel corso della serata GQ ha premiato tra gli altri Sir Anthony Hopkins, il regista Quentin Tarantino e il cantante Ed Sheeran.

Attraverso le parole del presentatore Jonathan Bailey,  GQ ha così motivato il riconoscimento a Brunello Cucinelli: «Il termine italiano sprezzatura è meraviglioso – la traduzione più vicina in inglese è una sorta di “leggera, studiata noncuranza”. Brunello Cucinelli, è il sovrano incontrastato della sprezzatura e, proprio come la parola, non ne esiste una facile traduzione o paragone: è unico nel suo genere. Dal 1978 ha iniziato la sua attività credendo fermamente in una sorta di capitalismo umanistico, ha sostenuto l’artigianalità nel mondo della couture, e ora è a capo di una casa di moda che incarna un profondo rispetto per gli artigiani anche se genera un fatturato annuo di oltre mezzo miliardo di euro. Il suo nome è sinonimo di eccellenza italiana».

Questo il commento di Brunello Cucinelli: «Vorrei dedicare il mio premio alla mente e al cuore delle donne e degli uomini di ogni tempo e di ogni parte del mondo, ai miei maestri che con la loro parola illuminante mi hanno insegnato una visione universale del creato e quel capitalismo umanistico che oggi mi viene così benevolmente ed estesamente riconosciuto: èproprio grazie ad esso che nel lavoro abbiamo trovato e coltivato la dignità morale ed economica dell’essere umano, la garbata crescita, l’armonia tra il profitto e il dono e il rispetto del creato del quale, per la piccola parte  alla quale sono stato chiamato, mi sento fedele e premuroso custode. Che il Creato ci protegga. Grazie, grazie a tutti». 

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