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Lug 30 #CALCIOLAND – LA JUVE BATTUTA A CAGLIARI, IN CODA IL LECCE VINCE A UDINE E INGUAIA IL GENOA

L’intenzione di Maurizio Sarri era di festeggiare come si deve il fresco scudetto vinto dalla Juventus, il nono consecutivo. Quindi a Cagliari, per la penultima di campionato e in attesa di ospitare la Roma, il tecnico bianconero aveva fatto poche sostituzioni: Buffon per dar respiro a Szczesny, Higuain in luogo dell’infortunato Dybala, il ventiduenne Muratore a centrocampo per far riposare Rabiot. Il resto tutto uguale alla partita dello scudetto vinta contro la Samp e in più in panchina uno stuolo di giovanissimi. Una formazione, dunque, di tutto rispetto, con le carte in regola per un buon incontro.

 

La Juve ha cominciato forte, Muratore (già ceduto all’Atalanta un giocatore giovane che forse è meglio di Matuidi e Rabiot) ha impegnato severamente il portiere sardo, Cragno. Poi dopo otto minuti a mandar di traverso le attese e il fegato di Maurizio Sarri ci ha pensato Luca Gagliano, vent’anni compiuti il 14 luglio, nato ad Alghero quindi sardo puro sangue, al suo secondo incontro in serie A: all’8′ del primo tempo, il bomber della Primavera del Cagliari si è preso gioco di Rugani, lo ha saltato e ha infilato Buffon per il suo primo gol nel massimo campionato italiano. La Juve ha avuto una reazione rabbiosa, ma sul campo la squadra di Walter Zenga reagiva con rapide ripartenze di quel diavoletto che è il Cholito Simeone che nel recupero del primo tempo faceva “marameo” a Bonucci e a Buffon: assist di Gagliano, ancora lui!, palla fra le gambe del centrale bianconero, pallone trasversale che s’infila sotto la pancia del Gigi nazionale. Partita finita, secondo tempo per dar riposo a Pjanic, Bentancur, Higuain inserendo i giovani Peeters, Zanimacchia e Olivieri. Così a tener su la baracca bianconera, e con la voglia di evitare la sesta sconfitta in campionato, Cristiano Ronaldo è stato l’unico a impegnarsi davvero, maltrattato dai difensori sardi ma sempre in piedi e senza mai reagire anche quando il fallo gli ha fatto male alle gambe. A Torino, sabato, torna la pimpantissima Roma che, in contemporanea con la Juve a Cagliari, all’Olimpico sabaudo ha battuto i granata 3-2. Sarri dovrà fare a meno di Pjanic, perché ammonito ed era già con diffida, e dovrà cominciare a pensare al Lione che ha forze fresche da mandare in campo, dato l’annullamento del campionato francese. Ha cinque giorni il tecnico toscano, per rigenerare fisicamente e, soprattutto, mentalmente una Juve stanca e priva di Dybala con CR7 l’unico giocatore in grado di fare la differenza.

 

In coda si è inguaiato il Genoa, che ha beccato cinque gol a reggio Emilia dal Sassuolo. Si è visto il presidente rossoblù, Preziosi, fare smorfie di dolore in tribuna ad ogni gol preso dalla sua squadra. Soprattutto perché, dopo una prima buona notizia che arrivava da Udine, dove i bianconeri friulani erano in vantaggio sul Lecce, la situazione per il Genoa è diventava grigia dopo il pareggio di Mancosu su rigore e poi nerissima quando Lapadula, che fino ad allora aveva sbagliato almeno tre palle gol, all’81.mo è riuscito a infilare la porta di Musso. Il campionato delle retrocessioni si deciderà domenica con le due pericolanti che giocano in casa: il Genoa contro il Verona, il Lecce contro il Parma. Due impegni di uguale difficoltà: resterà in A la squadra con più cuore.

 

 

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