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Lug 03 #CALCIOLAND – L’ATALANTA FA TORNARE IN TERRA IL NAPOLI, ROMA DISASTRO ALL’OLIMPICO

Prima del lockdown nazionale la Roma, nella ripresa del campionato Lazio e Napoli: tre squadre con le quali l’Atalanta non ha mai perso, vittoria contro i giallorossi e pareggi con le altre due nelle partite esterne e vittorie in quelle casalinghe: inequivocabili nella fattura. Ieri sera è toccato al Napoli, che viaggiava sulle ali delle vittorie in coppa Italia e con Verona e Spal alla ripresa del campionato, tornare con i piedi per terra a Bergamo. Un uno-due terrificante a inizio ripresa, dopo che il Napoli non aveva demeritato, soffrendo poco sotto gli attacchi a raggiera dell’Atalanta e reagendo con ripartenze pericolose. Ma all’inizio di ripresa, come un pugile che esce dall’intervallo e decide di attaccare a fondo: in dieci minuti Pasalic e Gosens hanno piazzato due terribili cazzotti, dopo il primo si è vista la squadra di Gattuso vacillare e prendere il secondo. Poi il Napoli si è ripreso un po’ e ha cercato di reagire, è arrivato un paio di volte davanti a Gollini ma ormai il risultato era segnato: i partenopei costretti a tornare con i piedi su questa terra e i bergamaschi blindati al quarto posto in classifica. Resta la Juventus alla quale i ragazzi di Gian Piero Gasperini faranno visita l’11 luglio: quella sarà la partita della verità, non solo per l’esito del campionato ma anche come indicazione per le possibilità di entrambe le squadre nel cammino di Champions. Battere l’Atalanta non è semplice, nel girone d’andata ci sono riusciti al “Fratelli d’Italia” di Bergamo la Juventus, il Torino, il Cagliari, la Spal e c’è riuscito in casa il Bologna; anche qualche pareggio con squadra di secondo e terzo livello: con l’Atalanta di oggi, quanti punti ci sarebbero in più in classifica? Vogliamo dirlo senza falsi timori? Ebbene: i bergamaschi hanno perso la possibilità di conquistare uno scudetto clamoroso nella prime partite del girone d’andata. Resta loro la concreta possibilità di disputare una fase finale di riguardo in Champions per dare, ammesso che il calcio lo possa fare, un po’ di gioia alla città italiana più martoriata dal Covid-19.

Nell’altra partita, la Roma ha combinato un disastro all’Olimpico, grazie all’insipiente decisione del suo allenatore, Fonseca, che ha deciso per un turnover massiccio. Capisco che giocando ogni sette giorni la fatica è molta, ma ribaltare la squadra quando l’obiettivo finale è modesto allora io la chiamo colpa.

Domani comincia il trentesimo turno con due partite di appeal e, magari, di sorpresa: il derby di Torino e un Lazio-Milan; ma anche la partita della disperazione del Lecce a Sassuolo. E poi, domenica, il classico di una volta Napoli-Roma, un fascinoso Cagliari-Atalanta, un discreto Inter-Bologna; infine per la salvezza Sampdoria-Spal, Udinese-Genoa, Brescia-Verona.

Una chiosa, mi sia consentito, sulla formula 1. In Austria comincia, con le prove libere, il mondiale a porte chiuse sulla pista di Zaltweg che sarà teatro di due gran premi consecutivi, necessità dettata dal Covid-19. La Ferrari pare non avere pronostico, Mercedes e Red Bull sembrano superiori; e Vettel ha già detto chiaro e tondo che, visto che a fine anno se ne dovrà andare, non regalerà niente a capitan Leclerc.

 

 

 

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