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Mar 05 #CALCIOLAND – I DISASTRI COMBINATI DAL PRESIDENTE DELLA LEGA CALCIO

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Che il campionato di calcio sia stato messo a soqquadro dall’emergenza Coronavirus è indubbio. Così come è indubbio che a dare una mano al Covid-19 siano state le cervellotiche decisioni di Paolo Dal Pino, presidente della Lega calcio. Se fosse stata mantenuta la decisione del consiglio di Lega dopo autorizzazione del Governo, di far giocare cioè a porte chiuse Juventus-Inter big match della settima giornata di ritorno, tutto il bailamme che ne è seguito ce lo saremmo risparmiato. Invece no, Dal Pino ha voluto rinviare motu proprio di un giorno la partita a porte chiuse fra bianconeri e nerazzurri (da domenica 1 a lunedì 2 marzo) sperando nella possibile affluenza del pubblico. Affluenza non possibile con uno slittamento di 24 ore (sarebbe bastato chiedere a un virologo un parere determinante), cosa che ha provocato estrema incertezza sulle date del calendario della serie A, che appare adesso incerto e foriero di nuove polemiche.

 

Innanzitutto sono saltate le semifinali di Coppa Italia Juve-Milan e Napoli-Inter per decisione dei Prefetti di Torino e Napoli. L’incontro del San Paolo non è stato disputato a porte chiuse, come sarebbe stato possibile, per il “no” del presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis il cui cassiere aveva già venduto 40 mila biglietti. Ora si sta vagliando l’ipotesi di disputare semifinali e finale di Coppa Italia ad agosto, dopo gli Europei (se si faranno) e prima del campionato. Ma pensate a che “casino” si andrà incontro: le quattro squadre avranno di certo gli organici cambiati dal mercato estivo e pertanto i risultati potranno non essere paragonabili a quelli che si sarebbero avuti nelle date regolari.

 

Il campionato di serie A vive nell’aleatorietà non solo per quel che riguarda le partite da recuperare e da disputare ma anche per gli impegni che alcune squadre hanno nelle competizioni europee. L’Inter si trova nella situazione di dover recuperare una partita, quella contro la Samp a San Siro, che non ha ancora una data: la soluzione, antisportiva ma unica, è che i nerazzurri escano dall’Europa League per recuperarla! C’è, poi, la Champions: la Juventus, in previsione di dover affrontare il 17 marzo il Lione che vanta una rete di vantaggio, potrà giocare il venerdì antecedente, mentre l’Atalanta (4-1 sul Valencia all’andata) dovrà giocare il sabato contro la Lazio e non il venerdì, come i bianconeri, per l’opposizione al cambio di data del presidente laziale, consigliere della Figc. Fra l’altro, secondo La Gazzetta dello Sport, Lotito in Consiglio di lega si è scatenato contro le porte chiuse degli stadi, con parole che si sono udite anche fuori della stanza di riunione. Lotito ha chiesto di far decidere ai singoli Prefetti se far aprire gli impianti oppure tenerli chiusi.

 

In questo momento, in cui il Governo ha preso decisioni drastiche per limitare la diffusione del Covid-19, c’è una sola alternativa alle porte chiuse: la conclusione non solo del campionato di serie A ma di tutti i campionati del calcio italiano. Basterà che un solo giocatore, della prima squadra o delle squadre giovanili, risulti positivo al Covid-19 perché il Governo prenda provvedimenti drastici. Perché la salute viene prima di tutto. Anche del calcio e dei suoi interessi.

 

 

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