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Gen 13 #CALCIOLAND – JUVE CAMPIONE D’INVERNO, L’ATALANTA FERMA L’INTER CON UN GRAN SECONDO TEMPO, AVANZA LA LAZIO

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La Juventus si è laureata campione d’inverno battendo all’Olimpico la Roma (2-1) in un incontro dalle tinte drammatiche per il gravissimo incidente capitato a Zaniolo. Il giovane attaccante giallorosso, in una discesa vorticosa e bellissima, è finito nella morsa difensiva di Rabiot e De Ligt restando a terra dolorante e piangente avendo ripotato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro con lesione meniscale: un disastro che terrà Zaniolo cinque mesi fuori dai campi di gioco, in pratica stagione finita ed europei a rischio. La Juve era già in vantaggio 2-0 dopo 10 minuti per un doppio regalo della Roma: il primo per una disattenzione della difesa giallorossa che lasciava libero Demiral di insaccare; il secondo per una disattenzione di Veretout su Dybala, sgambetto e rigore con rete di CR7. Demiral, poco dopo, si infortunava riportando una distorsione grave a un ginocchio. Non riesco a spiegarmi il secondo tempo della Juventus, con la Roma a dominare la scena e mancare, dopo un calcio di rigore che portava il punteggio 2-1, tre o quattro occasioni di cui due clamorose. La Juve nella ripresa si è abbassata rinunciando praticamente a giocare per difendere il risultato favorevole. Insistendo negli attacchi avrebbe potuto segnare ancora, perché la difesa romanista dopo l’1-2 è andata in bambola. Ma così è il calcio.

 

A Milano è successa la stessa cosa, fra Inter e Atalanta. Subito aggredita e pressata nella sua metà campo, l’Atalanta ha ceduto al gol di Lautaro dopo meni di 4 minuti. Per tutto il primo tempo, i bergamaschi hanno avuto difficoltà a uscire dalle loro metà campo. Lukaku ha colpito il palo, Lautaro Martinez si è mangiato un gol, Candreva ha tirato in tribuna da quindici metri. E via dicendo. Poi nella ripresa l’Inter, che non poteva fruire della dinamicità di Barella e della difesa di Skriniar entrambi squalificati, ha abbassato la guardia, e con Gagliardini assolutamente inadatto a un centrocampo che fa della mobilità la sua arma migliore, ha cominciato a difendere il risultato contro un’Atalanta che stava ripagando i milanesi con la loro stessa arma: il pressing asfissiante. Fino a quando Gosens, profittando di una delle numerose disattenzioni difensive di Candreva (che non è di certo il gemello dello juventino Cuadrado!) ha beffato sia lui sia Handanovic con una pallone di certo non irresistibile. Prima c’era stato un episodio discusso, per un calcio di rigore che neppure il Var ha visto ma che ai numerosi rallenty di Sky è parso giusto. Poi il rigore, un po’ dubbio invece, sbagliato da Muriel. L’Inter chiude il girone di andata con 7 punti più dell’anno scorso. E attende Giroud e Young più la stella Eriksen per diventare ancora più temibile.

 

La giornata è stata favorevole anche alla Lazio che ha battuto, pur a fatica, un Napoli che mi è sembrato più vivo rispetto alle esibizioni recenti. Ma un clamoroso errore del portiere Ospina, che ha consegnato la palla a Immobile che tira a porta sguarnita e il maldestro intervento di Di Gennaro che sbuccia la palla infilandola nella propria rete, hanno vanificato la buona prova della squadra di Gattuso che ha avuto in Insigne il solito, grande protagonista.

 

Il ritorno comincia partite abbordabili per Inter (a Lecce), Lazio (in casa con la Samp) e Juventus (in casa col Parma). Ma il calcio è imprevedibile e la nostra serie A ancora di più.

 

 

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