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Ago 25 #CALCIOLAND-OGGI ANTONIO CONTE DECIDE DEL SUO DESTINO: O RESTA, O SE NE DEVE ANDARE SENZA BUONUSCITA

Ogni anno per l’Inter c’è una telenovela estiva. Che riguardi un giocatore, come ad esempio Mauro Icardi, oppure un allenatore come fu per Luciano Spalletti e ora è per Antonio Conte. La sparata contro la dirigenza nerazzurra seguita alla vittoria di Bergamo contro l’Atalanta ha minato il rapporto fiduciario con il tecnico. Rapporto che il presidente Zhang tenterà di ricucire nell’incontro previsto per oggi, che Conte ha preteso faccia a faccia. Cosa che se fossi stato Zhang non avrei accettato, perché in fin dei conti l’allenatore è un dipendente della società mentre Beppe Marotta è l’amministratore delegato e Piero Ausilio è direttore sportivo: e un confronto dev’essere all’americana dove ciascuno dice la propria e può contestare quelle dell’altro.

 

Io sono per una riappacificazione generale a patto che i ruoli siano rispettati. Giusto che Conte pretenda dalla società una protezione totale, soprattutto in ambito federale e di Lega. Giusto che Conte pretenda di avere i giocatori che chiede, senza però chiedere la luna ma lavorando anche su quello che la società gli può offrire: che nella stagione appena trascorsa non è stato poco. Giusto che Conte si lamenti perché all’interno della società c’è qualcuno che spiffera ai media proposte e decisioni, cosa peraltro abituale nell’Inter. Non giusto, invece, che Conte si “vendichi” – mi si consenta il verbo -, per alcune operazioni fatte da Marotta e Ausilio, come quella di Eriksen al quale il tecnico nerazzurro in sei mesi non ha trovato una posizione se non quella del panchinaro preferendogli un muscolare puro come Gagliardini. Conte voleva a ogni costo Vidal, che però il Barcellona non ha inteso lasciar partire. E questo dev’essere uno degli argomenti che ha fatto scattare la molla dei risentimenti del tecnico. Mi viene da pensare, sorridendo beninteso, che se Conte non gradisse l’eventuale arrivo di Leo Messi lo tratterebbe come riserva di Gagliardini che lui sembra preferire a molte altre soluzioni!

 

Ovvio che sul calciomercato l’Inter non pensi solo al presente ma anche al futuro, soprattutto nell’eventualità che Conte se ne vada. Quindi giusto che Marotta e Ausilio stringano i tempi per acquisire il centrocampista Tonali dal Brescia e il centrale difensivo Kumbulla dal Verona. Manca poi un attaccante, che sia terzo dietro Lukaku e Lautaro Martinez: diciamo un Checco Caputo del Sassuolo o un Andrea Petagna della Spal. Io non riconfermerei Sanchez ma darei spazio a Sebastiano Esposito per farlo abituare a competizioni di alto livello senza passare per la serie B che più che fare le ossa a un giovane giocatore rischia di rompergliele.

 

Nel caso Conte voglia andarsene per motivi suoi, l’Inter non dovrebbe pensare solo al presente ma anche al futuro. Gira l’intenzione di assumere Max Allegri, un altro degli uomini di Marotta e forse il più vicino all’a.d. nerazzurro. Buona decisione a patto che Zhang, e soprattutto Javier Zanetti, pretedano che si affiancato da un “secondo” di provate qualità e di indubbia caratera nerazzurra: e cioè Esteban Cambiasso, allenatore in campo ai tempi dell’Inter del triplete e con un’espereinza importante come vice allenatore di José Pakerman, CT della Nazionale colombiana ai mondiali 2018.

 

 

 

 

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