Ci sarà anche l’Italia nella finale di Champions League del prossimo 28 maggio a Parigi tra Real Madrid e Liverpool. Grazie a Carlo Ancelotti. È anche per merito suo che il Real ha raggiunto l’ultimo atto della competizione più importante, e potrà andare a caccia della Quattordicesima, come l’hanno già ribattezzata a Madrid, perché tante sarebbero le Champions League (o Coppa dei Campioni) nella faraonica bacheca del club più prestigioso del mondo.
Che ha in panchina Carlo Ancelotti, orgoglio italiano, entrato a sua volta nella storia della Champions League dopo aver conquistato la sua quinta finale, mai nessuno come lui. Da Manchester 2003 a Parigi 2022, nessun altro tecnico si era qualificato per (almeno) due finali a distanza di così tanto tempo, 19 anni. Passati vincendo ovunque (a parte l’infelice parentesi di Napoli, ma i fatti hanno dimostrato che non fosse proprio colpa sua), come dimostra anche il campionato conquistato con il Real Madrid due settimane fa, cosa che lo ha fatto diventare anche l’unico allenatore ad aver vinto tutti e cinque i principali campionati europei (nel 2004 con il Milan, nel 2010 con il Chelsea, nel 2013 con il Paris Saint-Germain, nel 2017 con il Bayern Monaco e quest’anno con il Real Madrid). Due record in pochi giorni, per un allenatore capace di creare un ambiente unico dentro lo spogliatoio, padre senza essere padrone, fermo quando serve ma altrettanto capace di creare un’empatia unica con i suoi giocatori, che lo seguono fidandosi ciecamente, proprio come lui si fida di loro (pare si sia confrontato con i senatori dello spogliatoio in panchina prima di decidere gli ultimi cambi contro il City). A rendere ancora più speciale il momento, l’abbraccio con il figlio Davide a fine partita, suo vice-allenatore e figura preziosa nella vita di Carlo (è stato proprio Davide a guidare la squadra in assenza del padre a casa con il Covid qualche settimana fa). Lacrime di gioia per una felicità condivisa in famiglia, letteralmente, la stretta di chi insieme ha costruito l’ennesimo sogno.
Ne è venuta fuori una stagione strepitosa, con la conquista del campionato e la cavalcata straordinaria in Champions League, dove al Bernabeu sono andate in scena tre rimonte epiche, prima contro il Psg, poi contro il Chelsea e infine contro il City, che al 90′ stava vincendo 1-0 e aveva più di un piede in finale. In due minuti sono arrivati due gol del Real, Benzema ai supplementari ha fatto il terzo e a Parigi ci va il Madrid.
La quinta finale di Carlo Ancelotti (ne ha vinte tre, una con il Milan e due con il Real, l’unica sconfitta è quella di Istanbul con i rossoneri), che rappresenterà l’Italia alla conquista della Champions.
Mai nessuno come lui, allenatore straordinario e uomo ancora più grande.