Prima assemblea da amministratore delegato designato e primo messaggio senza giri di parole. Luca de Meo, chiamato alla guida di Kering in un momento critico, ha assicurato agli azionisti che il gruppo “ritroverà stabilità e redditività” grazie a decisioni chiare e forti, anche se difficili.
Il manager italiano, ex Renault, ha delineato le priorità: accelerare i processi decisionali, ridurre i costi, abbattere il debito e riorganizzare i marchi meno performanti. “Non esistono scorciatoie – ha detto – ma ci sono azioni concrete da intraprendere per riportare Kering al posto che merita nel panorama del lusso”.
De Meo ha anche annunciato che presenterà un piano strategico entro la primavera 2026, con l’obiettivo di un “rimbalzo tangibile” già a partire dall’anno prossimo. L’operazione riguarderà in particolare Gucci, marchio simbolo del gruppo, che negli ultimi anni ha visto calare le vendite, perdendo terreno rispetto a LVMH ed Hermès.
Il discorso di de Meo segna una rottura con la gestione precedente: meno diplomazia e più pragmatismo.
Da qui le possibili conseguenze: ristrutturazioni mirate: alcuni brand secondari potrebbero essere riposizionati o addirittura ceduti, per concentrare le risorse sui marchi più solidi. – nuova governance interna: più autonomia al management, con una catena decisionale snella. – Taglio dei costi: misure non escludono interventi anche sul personale e sulla rete retail. – Focalizzazione su Gucci: il successo del rilancio della maison fiorentina sarà il termometro della strategia.
Se queste misure verranno attuate con la rapidità promessa, Kering potrebbe tornare competitivo entro pochi esercizi. Resta da capire se il mercato darà tempo a de Meo: gli investitori hanno accolto con favore le sue parole, ma chiedono risultati già dal 2026.