Sempre sensibile alle tendenze che definiscono il mercato e ne definiscono il sistema valoriale, dopo il report dedicato alle subcultures pubblicato nella seconda metà del 2024 (https://www.dianacorp.com/report-subcultures/) Diana Corp. esplora l’universo delle fragranze: in un mondo in cui la bellezza è linguaggio, manifesto e rito quotidiano Diana analizza il presente e il futuro dell’universo fragranze con un report qualitativo che indaga i trend globali, le abitudini della Gen Z e le potenzialità ancora inespresse dell’esperienza digitale nel beauty.
Parte di Celeste Commerce Hub, Diana è oggi un punto di riferimento nella digital transformation del lusso e del beauty, capace di affiancare i brand nella progettazione di ecosistemi e-commerce che uniscono tecnologia, estetica e contenuto, con l’obiettivo non solo di supportare le vendite, ma anche di far vivere un viaggio sensoriale che inizia già dal primo click. Questo documento unisce dati, analisi culturale e visione per raccontare come i profumi siano diventati oggi un’estensione dell’identità personale e quali siano le opportunità per il digitale nell’imparare a parlare questo linguaggio sensoriale.
Secondo un’analisi di Diana dei dati elaborati da Statista Il mercato globale delle fragranze ha superato i 55 miliardi di euro nel 2024, con una crescita media annua dell’8% dal 2020, e proiezioni che toccano i 67 miliardi entro il 2030. Una crescita spinta soprattutto dal segmento premium, che oggi rappresenta il 65% del mercato, destinato a rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni.
Motivazione all’acquisto personale e sensoriale, e come l’esperienza digitale riesca a colmare l’assenza del tatto e della pelle, sono il focus del report redatto a partire dall’analisi dei dati di Diana. Questa ricerca mostra come i canali online, pur non potendo sostituire l’esperienza fisica, si stiano affermando come luoghi di scoperta, ispirazione e connessione emozionale. Gli insight parlano chiaro: tra i consumatori più giovani, le fragranze sono scelte in base all’umore, al desiderio di esprimere identità, all’etica del prodotto, alla bellezza del flacone e all’influenza degli opinion leader digitali. Non è più solo una questione olfattiva, ma narrativa, visiva, valoriale e sempre più uditiva. Proprio qui entra in gioco il sound design, un elemento intangibile e potentissimo, capace di stimolare emozioni, creare riconoscibilità e potenziare la personalità di marca. Il Sound Branding – ovvero l’uso strategico dell’audio per costruire un’identità memorabile – rappresenta oggi una leva chiave nell’esperienza digitale, specie nei settori ad alto coinvolgimento emotivo come la bellezza e il lusso.
Il dato è significativo: secondo una ricerca di DLMDD & YouGov il 33% degli under 35 si sente più connesso ai brand con un’identità sonora. E quasi il 20% afferma che una firma sonora li rende più propensi all’acquisto. In questo contesto, Diana Corp. arricchisce l’offerta di Celeste Commerce Hub con un servizio di sound design personalizzato, pensato per integrare armoniosamente identità visiva, tono di voce e percezione sensoriale sui touchpoint digitali. Perché un’esperienza digitale non può più essere solo visiva: dev’essere immersiva, sinestetica, emozionale.
Spotify rappresenta la piattaforma partner ideale per questo tipo di approccio, grazie alla varietà delle features visive e audio offerte, che creano nuove frontiere per arricchire lo storytelling di un brand attraverso il sound branding. Spotify inoltre consente di identificare e targettizzare al meglio l’audience dei diversi messaggi grazie a un’analisi integrata dei dati di ascolto, oltre a fornire dati misurabili sull’efficacia dei diversi messaggi – dalla brand lift alle store visits generate – dimostrando come un approccio multisensoriale al messaggio digitale possa essere una grande opportunità di differenziazione e di miglioramento della performance per i brand.