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Giu 10 DODO E WWF: SULLE TRACCE DELLA FOCA MONACA

DoDo rinnova il suo impegno a favore dell’ambiente e della biodiversità supportando le attività del WWF mirate alla conservazione di una specie iconica dei nostri mari.Soltanto nelle fotografie di inizio secolo è possibile ammirare folti gruppi di foche monache spiaggiate sulle coste della Liguria o a Orosei in Sardegna.Poi, il collasso della popolazione causato dalla caccia illegale, dallo sviluppo costiero, dall’inquinamento marino, dalla pesca accidentale.
La foca monaca del Mediterraneo è così diventata uno degli animali più minacciati del pianeta ma, sebbene sia tutt’oggi considerata una specie molto vulnerabile e a rischio, la specie mostra positivi segnali di recupero. Muso tenero, occhi luminosi ed espressivi, DoDo non può che portare questo iconico pinnipede nel cuore della sua missione green, supportando le azioni del WWF a favore di una specie così fragile.               

Con il Gruppo Foca Monaca, fondato già nel 1976, il WWF va oggi in mare sotto costa, esplorando le grotte e tutti quegli anfratti adatti ad accogliere la specie nei mesi dedicati al riposo e alla riproduzione. Ricercatori e subacquei volontari istruiti nella teoria e nella pratica durante specifici momenti di formazione, raccolgono consistenti campioni di acqua marina da filtrare utilizzando kit per la rilevazione del DNA ambientale, cioè di tracce di DNA che la foca monaca può aver rilasciato al suo passaggio nel mare.DoDo contribuisce con una donazione annuale al lavoro di WWF.
Le vendite del ciondolo Foca, della collezione Messages from the Sea, non sono correlate al contributo.    

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