A vent’anni dalla sua scomparsa, una nuova retrospettiva celebra Massimo Osti (Bologna, 1944-2005), rivoluzionario designer italiano e pioniere dello sportswear.
La mostra, allestita presso Palazzo Pepoli e promossa da C.P. Company e Massimo Osti Studio in collaborazione con Massimo Osti Archive ripercorre la sua l’eredità, composta da creazioni da “ingegnere-designer” di vestiti-oggetto, che nascevano da un un’instancabile ricerca su materiali, processi produttivi e tecniche, tra cui la tintura in capo, introdotta da Osti nei primi anni ’70.
Profondamente legato alla sua città natale, la mostra prende vita proprio in quella Bologna che lui stesso considerava il cuore pulsante della sua creatività. Il percorso espositivo si apre con una timeline biografica dei marchi più significativi fondati da Osti. Prosegue con la ricostruzione del suo studio in via Gaibola: non solo un luogo operativo, ma autentico crocevia culturale nella Bologna degli anni ’70 e ’80, frequentato da figure chiave dell’epoca.
La mostra culmina in un’area immersiva dedicata ai principi fondamentali del suo metodo progettuale, raccontati attraverso prototipie libri militari, taccuini, test grafici, campioni tessili e oggetti originali.
Si conclude una selezione di capi iconici realizzati nel corso della sua carriera, provenienti dal Massimo Osti Archive con sede nel cuore di Bologna, che testimoniano la portata rivoluzionaria dei suoi lavori, ancora oggi una significativa fonte d’ispirazione.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, il 6 giugno 2025 si terrà un talk presso Palazzo Pepoli con la partecipazione di Lorenzo Osti, presidente di C.P. Company e Massimo Osti Studio, Roberto Grandi, Professore di Comunicazione presso la Bologna Business School,lo scrittore Enrico Brizzi e Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content di Vogue Italia.