Moda

Set 17 EVA GREEN PROTAGONISTA DELLA CAMPAGNA PUBBLICITARIA AUTUNNO INVERNO 2025/26 DI “LA ROSE VIVIER”

Unendo poesia cinematografica e artigianalità, Roger Vivier presenta «La Rose Vivier», la campagna Autunno Inverno 2025/26 concepita come un film dal Direttore Creativo Gherardo Felloni e interpretata dall’acclamata attrice francese Eva Green. Ambientato nella silenziosa quiete di un palais parigino, a sottolineare il legame della Maison con la capitale francese, il film inizia con Green in piedi davanti a una tela di rose.

Con indosso i raffinati slingback Virgule della stagione, contempla i fiori dipinti, per poi lasciarsi trasportare, come rapita, nel loro mondo. Eva Green, già protagonista della campagna dell’icona Vivier Express II, incarna una rara fusione di magnetismo e raffinatezza, qualità che Gherardo Felloni ritiene non solo estetiche, ma parte integrante dello spirito di Roger Vivier. Per lui Green è stata unascelta naturale: la sua presenza e la sua eleganza innata incarnano alla perfezione il personaggio che aveva immaginato.

La rosa è un dettaglio decorativo ricorrente nelle creazioni di Monsieur Vivier, presente sin dalla collaborazione con la cappellaia Suzanne Rémy nel 1943 e poi nel suo lavoro con Dior negli anni ’50. Nel passaggio onirico di Eva, la rosa, reinterpretata con un tocco contemporaneo da Gherardo Felloni, trascende il semplice ornamento diventando elemento strutturale della forma della collezione.

Green viene ritratta indossando, sandali e décolleté il cui tacco a spillo — il Talon Épine d’archivio ridisegnato — è impreziosito da una spina, netta e precisa, che contrasta con i morbidi petali di satin di seta sulla punta delle scarpe.

Le ballerine Rose fioriscono discretamente sulla punta, mentre la clutch in seta Rose si apre come un fiore catturato nel pieno della sua fioritura, scolpito nel tessuto.

Il percorso di Eva è scandito dalle icone della Maison, reinterpretate con nuovo vigore. La Belle Vivier torna in audace pelle di vitello pony leopardata, un motivo ripreso dagli archivi e reso vivace dall’estro di Felloni attraverso il contrasto.

Accanto ad essa, la borsa Belle Vivier si rinnova in tonalità leopardate e classiche, mentre la borsa Viv’ Choc — tra le mani di Green fin dalla scena iniziale — propone un contrappunto più deciso e architettonico rispetto alle curve organiche della rosa.

Il film segue la scomparsa di Green in questo paesaggio immaginato, mentre una guardia esplora invano le gallerie deserte.

Assenza e presenza, fantasia e realtà, eredità e invenzione: tutto rimane sospeso. «La Rose Vivier» non è una semplice narrazione, ma una meditazione in cui cinema e moda si intrecciano, dove Eva Green diventa contemporaneamente testimone e apparizione, e dove la rosa fiorisce come ponte tra il passato scultoreo di Vivier e il suo futuro immaginativo.

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