Gusto

Dic 14 FRANCIACORTA: CINQUE RICETTE PER UN NATALE SENZA FRONTIERE

In occasione del Natale 2023 Franciacorta ha deciso di celebrare la sua sempre più vasta presenza internazionale con cinque ricette create da chef che vivono in prima persona il carattere cosmopolita del fine dining, ovvero cuochi italiani che hanno aperto locali di successo all’estero e cuochi provenienti da altre parti del mondo che lavorano in importanti ristoranti italiani. 

Michele Casadei Massari, Roy Caceres, Riccardo Orfino, Katsumi Soga e Valerio Serino sono gli chef che hanno condiviso i piatti ispirati ai loro ricordi natalizi. 

Per ogni ricetta non poteva mancare un abbinamento Franciacorta pensato ad hoc, per accompagnare i vostri piatti e i vostri brindisi nel modo migliore possibile.

Tortellini Bologna-New York

La ricetta di Natale di Michele Casadei Massari è un tributo all’avventura alcolica dei due protagonisti di Breaking Bad.

Michele Casadei Massari, nato a Riccione e cresciuto a Bologna, ha rincorso con la caparbia che contraddistingue tanto l’Emilia quanto la Romagna il sogno americano, concretizzatosi nel 2008 con l’apertura del ristorante Lucciola, a pochi passi da Central Park. Chef, imprenditore, designer, fotografo e speaker radiofonico, ha abbracciato con entusiasmo le contraddizioni e le contaminazioni che caratterizzano il suo Paese di adozione, evidenti nella ricetta che ha scelto di raccontare.

I classici tortellini in brodo diventano l’oggetto di uno scherzo alla Balanzone dal gusto messicano: un tortellino su cinque viene farcito con una gelatina al Mezcal Dos Hombres, il distillato prodotto Bryan Cranston e Aaron Paul, protagonisti della serie televisiva Breaking Bad. Massari, colpito dalle doti gastronomiche di questa interessante novità sul panorama degli spirits a base di agave, ha voluto dargli spazio nel menu di queste feste attraverso un piatto sacro della tradizione gastronomica emiliana.

La zuppa della vigilia

La ricetta di Natale di Roy Caceres è un omaggio alla Colombia che scalda il cuore.

Roy Caceres è un «albero cresciuto in Italia, ma con radici latine». Di origini colombiane, è cresciuto con i nonni – siriano lui, spagnola lei – a suon di hummus e pan y tomate, e ha scelto di portare questa contaminazione di sapori e profumi nella città di Roma, dove sta lasciando la sua personale impronta con il ristorante Orma. 

La ricetta di Natale di Caceres è una ricetta che sa di casa, quella di Bogotà: l’Ajiaco è “il” piatto della vigilia nella capitale. Può cambiare leggermente da famiglia a famiglia, ma senza perdere il suo carattere confortante e altamente rappresentativo della diversità culturale colombiana: le influenze indigene, spagnole e africane si mescolano in una zuppa cremosa a base di pollo, patate e foglie di guasca, servita nelle tipiche ciotole di terracotta nera e gustata in famiglia, che sia quella di origine o quella adottiva.

Fusilli che profumano di bosco e di famiglia

La ricetta di Natale di Riccardo Orfino è un ricordo d’infanzia, confortevole come solo un buon piatto di pasta sa essere

Padovano di origine, milanese adottivo e newyorkese d’elezione, Riccardo Orfino ha scelto la Grande Mela per coronare il suo sogno imprenditoriale. Osteria 57 si propone di accogliere tutti i palati con opzioni vegetariane e vegane, senza però dimenticare il pesce e mostrando sempre un occhio di riguardo per gli intolleranti al glutine. Una cucina etica e pulita che si sta impegnando a “insegnare” ai locals un gusto italiano capace di superare la vecchia scuola degli spaghetti with meatballs e delle fettucine Alfredo. 

La ricetta di Natale che Orfino ha scelto di condividere abbraccia appieno questa filosofia ed emerge da un ricordo d’infanzia che sa di casa: un piatto di fusilli fatti a mano conditi con il profumatissimo “sugo rosso” della nonna, preparato con i funghi raccolti dal nonno e arricchito dalle noci tostate.

I soba della longevità

La ricetta di Natale di Katsumi Soga è un augurio di vita sana e longeva preso in prestito dal Capodanno giapponese.

Nato alle pendici del monte Fuji, nel 2006 Katsumi Soga compra un biglietto di sola andata per l’Italia. Dopo le numerose esperienze in hotel e ristoranti di prestigio, nel 2020 diventa executive chef di IYO Experience, ristorante di sushi innovativo e alta cucina giapponese contemporanea, ormai parte integrante del patrimonio gastronomico meneghino. Il rigore orientale e l’accoglienza italiana sono i pilastri su cui Claudio e Ilaria Liu – entrambi di origine cinese – hanno costruito un’identità culinaria personalissima e autentica, senza tuttavia essere tradizionale.

Profondamente tradizionale è la ricetta che Katsumi Soga ha scelto di condividere. In Giappone non si usa festeggiare il Natale, sono invece le celebrazioni di Capodanno a essere particolarmente sentite. Per salutare l’ultimo giorno dell’anno – in giapponese omisoka – è consuetudine consumare un piatto di Toshikoshi soba: lunghi noodles di grano saraceno serviti in una scodella fumante di brodo dashi.

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