Auto

Nov 27 GP ABU DHABI: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

A questo punto si può dire finalmente è finito il mondiale della Red Bull, con la vittoria n.19 di Max Verstappen, il secondo posto di Charles Leclerc e della sua Ferrari e il terzo di George Russell che porta la Mercedes al secondo posto nella classifica costruttori. È stato un anno record, con 21 vittorie Red Bull, di cui appena due di Sergio Perez. Unica la Ferrari, capace di rompere questa striscia vincente a Singapore con Carlos Sainz che ad Abu Dhabi è scomparso dopo l’incidente del venerdì e una strategia difficile da capire. Di sicuro il mondiale finito apre i dubbi per il prossimo anno, perché sopportare un’altra stagione in questo modo sarebbe deleterio per tutti, a partire dagli stessi team che vedono il loro lavoro vanificato e l’interesse del pubblico in caduta libera. Quello che però, purtroppo, continuerà ad essere è il mondiale dei fregnoni. Della serie “signora maestra, Max mi ha spinto fuori” oppure “Signora Maestra, Lewis ha tagliato la curva” e via di questo passo con sanzioni, investigazioni, penalità di 5 secondi quando ci sarebbe voluta la bandiera nera e la squalifica e via di questo passo. La signora maestra è ovviamente la federazione, coi suoi commissari sportivi che da una gara all’altra cambiano decisione e creano ancora più problemi di quanto non ne risolvano. E’ diventato un mondiale dove la carta bollata vale più dell’azione in pista. Certamente occorre dare una regolata, ma ad ogni toccata, ogni spinta, ogni azione un po’ vivace, diventa subito motivo di discussione. Lasciateli correre, verrebbe da dire. Se uno fa una carognata, tranquilli che la gara dopo gli viene restituito il favore. Invece adesso si aspettano le decisioni dei giudici e capita che ore dopo la fine della gara, è l’arbitro a determinare il risultato finale. Così non va bene e occorre trovare il giusto equilibrio. Perché certe manovre di Verstappen andrebbero penalizzate in altro modo, certi sorpassi con lotte al limite, invece dei 5 secondi, meriterebbero l’applauso a scena aperta e una medaglia d’oro per l’episodio in questione. Un esempio? A Las Vegas Wolff e Vasseur si sono lamentati pubblicamente e la FIA li ha redarguiti. Ad Abu Dhabi Perez molla una ruotata a Norris, si becca 5 secondi, perde il podio e via radio si lamenta coi giudici dicendo che era davanti e non capiva il perché. Ebbene, richiamato all’ordine per giustificare le parole via radio. Di uno che a 300 all’ora ha preso un rischio per un sorpasso andato male e dai giudici arriva la tirata di orecchie. Vabbè, sarà la fine di stagione, ma nemmeno lamentarsi adesso è possibile in questa F.1. Eppure piace, Liberty Media ha segnato il nuovo record con 107 milioni di utili rispetto ai 64 dello stesso periodo dell’anno prima. E se hanno investito 800 milioni di dollari nel GP di Las Vegas, costruendo palazzina e box con arena, vuol dire che questa F.1 coi suoi dominii, con le sue regole astruse e il solito vincitore, a qualcuno piace. Contenti loro…

Foto: Ferrari.com

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