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Apr 03 GP AUSTRALIA: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

In Australia vince Max Verstappen davanti a Lewis Hamilton e Fernando Alonso. E fin qui il risultato finale di una gara per lunghi tratti noiosa, non dice niente di più. E’ il come si è arrivati a questo risultato che lascia basiti. Perché in pista i protagonisti non sono stati i piloti bensì il direttore di gara. Le sue decisioni hanno influito in maniera pesante sulla classifica, ad esclusione dei primi due, e adesso vediamo il perché. Dopo 9 giri uscita di pista di Albon con la Williams che viene evitato di un soffio da Hulkenberg in una curva da 220 orari. Prima sospensione di corsa per ripulire la pista dalla sabbia portata dal rottame della Williams. Opinabile, perché con la safety car si sarebbe fatto lo stesso senza sospendere tutto. Ma in nome della sicurezza, il direttore di gara, il tedesco Niels Wittich, ha preferito dire stop. A 9 giri dalla fine seconda sospensione, stavolta per ripulire dai rottami della Haas di Magnussen. Anche qui opinabile visto che a pochi giri dalla fine, se la pista è impraticabile, o riesci a pulire in poco tempo oppure sospendi e dai la bandiera a scacchi. No, il solito Wittich stavolta propende per la seconda sospensione dopo aver fatto entrare la solita safety che non è servita a niente. E qui nasce il problema. Perché alla ripartenza succede di tutto. Quando sai che mancano pochi giri alla fine della corsa e in pratica in quei pochi giri puoi ribaltare il risultato che per 300 km ti ha visto annaspare dietro, vuol dire mettere in mano a un bambino una pistola pronta a sparare. E infatti al via finiscono fuori in sette: Sainz che centra Alonso, Sargeant che centra De Vries, Perez che va per campi e le due Alpine di Gasly e Ocon si inzuccano distruggendo le loro vetture. Altro stop con un giro di gara da percorrere. E qui Wittich si supera. Ritiene non partita la gara che ha causato l’incidente, ma infligge 5 secondi di penalizzazione a Sainz per un evento mai avvenuto ufficialmente! Non solo, decide di far percorrere l’ultimo giro dietro la safety car e tagliare il traguardo al rallentatore con la classifica precedente all’incidente mai avvenuto che però è costato la perdita del 4 posto a Sainz e l’esclusione delle due Alpine! Una follia perché a quel punto la classifica doveva essere congelata al giro precedente il grande botto, quindi con Sainz a punti (magra consolazione Ferrari dopo l’uscita di pista alla 3 curva di Leclerc) e punti alle due Alpine, penalizzate in maniera pesante, perché oltre ad aver perso punti e soldi dei premi, hanno pure due auto distrutte e con badget cap non possono nemmeno spendere soldi per lo sviluppo se li spendono per le riparazioni. Al posto del presidente Luca De Meo saremmo lì a picchiare i pugni sul tavolo perché è inaccettabile. Ciliegina sulla torta, il buon Wittich ha denunciato gli organizzatori, che dovranno presentarsi alla FIA a giustificare l’invasione di pista di spettatori nell’ultimo giro di gara. Poi vai a vedere le immagini e scopri che si tratta di una sola persona che per fotografare meglio l’arrivo si era sporto di 20 centimetri dietro il muretto dei box! La chiama invasione di pista e le conseguenze saranno pesanti per gli organizzatori che hanno segnato il record mondiale di presenze in F.1 con oltre 444 mila paganti. Wittich è il direttore di gara che applica il regolamento alla lettera, virgole comprese, poi in emergenza (come in Australia) non sa che pesci prendere e il risultato si è visto… Wittich è colui che controlla le mutande dei piloti, le catenine e i piercing, che vieta alle squadre di festeggiare sul muretto box dicendo che è pericoloso. Cioè gente che lavora da anni nella corsia dei box e fa cambi gomme in un secondo in mezzo al traffico, corre un pericolo se si sporge a festeggiare il proprio pilota. In America queste cose non le fanno e quando il risultato è fasullo si richiama il wrestling, una finta lotta fra due uomini. E’ questo che vogliono far diventare la F.1? una lotta finta fra piloti con risultati a tavolino dove il protagonista è l’arbitro?

Foto: Twitter F1 Australian Grand Prix

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