Max Verstappen è un pilota che parla poco, piange meno e vince spesso. E lo fa anche quando le circostanze sono contrarie o la macchina non è la migliore del lotto. In Azerbaijan ha dato un’altra dimostrazione di quanto detto in precedenza, perché dopo la pole è arrivata la vittoria, col giro veloce, che poteva anche risparmiarsi, ma non sarebbe stato Max Verstappen se avesse lasciato qualcosa ai rivali. In pista ha fatto gara a sé mentre dietro solo Russell, secondo, con la Mercedes ha fatto una risalita dalla quinta posizione di partenza fino al podio, mentre Sainz, partito in prima fila, ha raccolto il primo podio per la Williams e il suo dopo l’epopea Ferrari. Bravissimo Antonelli, quarto con la seconda Mercedes e i cui punti sono stati sufficienti per scavalcare la Ferrari nella classifica costruttori. Kimi avrebbe potuto benissimo salire sul podio, ma ha perso troppo tempo dietro a Lawson con la Racing Bulls e, soprattutto, non doveva commettere errori dopo le delusioni delle gare precedenti. Così il bolognese ha tenuto botta e ha concluso senza errori. Il resto del GP è stata una noia a 340 all’ora, tutti in fila, impossibile superare e quindi le posizioni si sono assestate con i pit stop, mentre gli unici che hanno combinato danni sono stati i due della McLaren. Piastri soprattutto, che al sabato ha sbattuto e rovinato la qualifica, in gara ha pasticciato con l’antistallo, si è mosso prima, poi si è fermato e quando ripartito era ultimo, ma alla quinta curva ha stampato la macchina contro il muro e fine dei giochi. Norris avrebbe potuto fare qualcosa di più, invece oltre il settimo posto non è andato, restando dietro a Tsunoda e Lawson, ma ben davanti alle due Ferrari. E qui vale la pena soffermarsi un po’. In qualifica hanno combinato disastri, Leclerc a muro. In gara non avevano il passo e sul finire hanno pure fatto casino con il gioco di squadra. Infatti, nella seconda parte di gara Hamilton aveva le gomme morbide rispetto a Leclerc e la squadra ha chiesto al monegasco di dare la posizione a Lewis, sperando potesse andare a prendere quelli davanti, che erano a meno di due secondi. Visto che non c’è riuscito, il team ha chiesto di rendere la posizione a Leclerc, invece è andata male visto che Lewis è rimasto davanti a Charles per 4 decimi. “Non mi aspettavo che mi chiedeste una cosa simile” ha detto Leclerc al suo ingegnere di pista. Alle scuse di questi per il mancato cambio di posizione finale con Lewis, Leclerc è andato giù pesante: “Ma sì, si tenga l’ottavo posto, non mi interessa, se lo goda” . “Mi scuso con Charles per non aver dato la posizione come richiesto – ha invece detto Lewis – ero concentrato su quello davanti e non ho visto il traguardo”. Ovvero, una Ferrari che non ha ritmo, sbaglia la qualifica, è lontana in gara e non riesce nemmeno a fare gioco di squadra. Per Vasseur colpa del vento, in qualifica, del motore di Leclerc, in gara. Delle notizie barzellette della stampa che parla di chi esce dalla Ferrari. “Avevamo il passo della McLaren, quando vanno bene loro andiamo bene anche noi, perché abbiamo macchine simili” e via di questo passo. Una volta c’era una rivista satirica in carta verde, si chiamava il Male. Mettendo le foto dei politici in copertina, aggiungeva il titolo: “Hanno la faccia come…”. Vabbè, se trovate una copia, magari fatela leggere a Vasseur che spera sempre trovare esaltazione al suo lavoro dai media amici…