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Mag 19 GP IMOLA: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

C’è una certa differenza nel dire che le cose si fanno con passione o compassione. Due termini che si pronunciano quasi allo stesso modo ma che hanno due significati completamente opposti. A Imola, sul circuito del Santerno, i tifosi si sono presentati con passione e le loro bandiere rosse per supportare i piloti del cuore, Leclerc e Hamilton in particolare, ma soprattutto la Ferrari. E qui entra in gioco la seconda parola, compassione: perché è quello che è emerso dopo una qualifica deludente, con Leclerc e Hamilton 11 e 12 fuori dalla Q3, ma la domenica è tornata la passione, quella senza compromessi, in cui una situazione difficile e deludente è stata in parte ribaltata. Certo, il quarto posto di Hamilton e il sesto di Leclerc non sono quello che volevano i 100 mila sugli spalti, ma è la situazione attuale della Ferrari. Mentre davanti si giocava tutto con Verstappen, che con la Red Bull alla prima curva aveva regolato i conti con  Oscar Piastri e la sua McLaren, il resto del serpentone si è dipanato e modificato solo grazie a due interventi dei commissari.

Il primo, per rimuovere la Haas di Ocon sulla salita che porta alla Piratella. E qui qualcuno ne ha approfittato per il cambio gomme, altri no. La seconda quando il nostro Kimi Antonelli ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema all’acceleratore, stesso punto di Ocon. Solo che stavolta è entrata la safety car, stravolgendo ancora la classifica nel momento in cui qualcuno, vedi Norris, azzecca il momento giusto, Hamilton pure, e la classifica là davanti cambia per le posizioni di rincalzo, ma sempre con Verstappen davanti con una Red Bull che con le nuove modifiche ha inflitto un distacco pesante agli avversari. Su questa pista, naturale, con saliscendi e difficoltà vere (non artificiali come altre piste) Verstappen impone il suo ritmo ma, stavolta, la sua macchina appare migliorata. Un bel segnale per il campionato, pessimo per la McLaren che si è vista ridurre il vantaggio precedente. Nel mezzo una Ferrari che non progredisce, non reagisce e subisce. Se è vero che gli altri portano modifiche, è anche vero che è inutile farle se non si è capito il problema e a quanto pare, il mantra di Maranello è ancora quel “dobbiamo capire” che aveva fatto finire Binotto nella sezione comica dei siti specializzati. Adesso arriva Montecarlo, una pista dove la Ferrari non sembra favorita, Leclerc ed Hamilton hanno un compito difficile perché partire indietro a Imola è un conto, farlo lì è la fine dei sogni. Un sogno che era cominciato a gennaio al grido di lotteremo per i due mondiali e dopo 7 gare vede la rossa al quarto posto. Dal fare le cose con passione a una classifica che fa compassione…

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