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Nov 25 GP LAS VEGAS: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

La patria del gioco d’azzardo ha sancito il campione del mondo 2024 di F.1. Col quinto posto ottenuto in una gara vinta dalla Mercedes di Russell che col compagno Hamilton ha portato una doppietta alle ex frecce d’argento, il pilota della Red Bull Max Verstappen coglie il quarto titolo iridato consecutivo ed entra di diritto nell’olimpo dei più grandi e lo fa in una stagione in cui non ha avuto la miglior macchina del lotto. Ovvero, su quattro mondiali, questo del 2024 è quello che è più vero, sentito ed efficace perché l’uomo ha prevalso sulla macchina. Cosa rara nella F.1 moderna, ma se dopo il 2021 col finale rocambolesco e le polemiche sulla direzione gara che ancora non si sopiscono, un 2022 vinto in carrozza e un 2023 in cui Verstappen ha corso praticamente da solo, in questa stagione con 7 vincitori diversi e un equilibrio instabile fra le prime posizioni, passare da primo a ottavo era un attimo, l’intelligenza, la testa, la visione di gara e il talento, culminati in un GP del Brasile da manuale, hanno permesso a Verstappen l’impresa. E ora, con Vettel e Prost a quota 4, l’obiettivo 5 è sempre lì ma le cose non saranno facili perché nella F.1 degli equilibri estremi, cambiano le carte in tavola.

La Ferrari in Messico e Austin aveva mostrato di essere su un livello superiore, in Brasile è affondata, a Las Vegas è dilaniata dai rapporti interni con un Sainz che va sul podio dietro alle Mercedes e un Leclerc che sbotta via radio, anche se i numeri dicono che lo spagnolo ha lavorato meglio, anzi è stato pure penalizzato dal box perché fra errori e mancati ingressi ai box, Sainz poteva giocarsela per un secondo posto. Ma il dopo gara è tutto farcito di commenti pro o contro lo spagnolo, a seconda se si usa la ragione o gli ormoni delle ragazzine infoiate per il bel Charles e che mettono da parte la logica. Peccato, perché una stagione così, con 5 vittorie all’attivo e un secondo posto nel mondiale costruttori, che potrebbe addirittura portare al titolo, non si vedeva da tempo, quindi sarebbe il caso che qualcuno dimostri maturità nella gestione del team e del pilota. A Las Vegas ha vinto lo show moderno di questa F.1, fatto di urla in TV, messaggi vacui che parlano alla pancia dei tifosi e che sviliscono l’essenza dello sport del motore, dove il rischio è sempre in agguato. Vedere Tsunoda a 361 all’ora su una pista dove ci sono muri ai lati e le tribune a ridosso, fa capire come l’aspetto rischio sia spesso sottovalutato e alla prima occasione, si spera che il rispetto per tutti ritorni al primo posto. Intanto bravo Max, un capolavoro di campionato da incorniciare senza dubbio.

(foto IPA SPORT da sito oasport.it )

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