Auto

Set 23 GP SINGAPORE: IL COMMENTO

di Paolo Ciccarone

Ferrari e le gare delle occasioni perse. Si potrebbe dire così dopo il GP di Singapore dove le due rosse sono arrivate quinta con Leclerc e settima con Sainz dopo una sessione di qualifica disastrosa al sabato. La gara è stata vinta dalla McLaren di Lando Norris che ha preceduto di oltre 20 secondi Max Verstappen e ha ridotto lo svantaggio in classifica generale a 52 punti dal vertice quando mancano 6 GP con due gare sprint. Una rimonta che rischia di finire ad Abu Dhabi all’ultima corsa della stagione, anche se al momento Verstappen, con 26 punti disponibili a gara fra giro veloce e primo posto, di fatto ha 2 GP di vantaggio e con questo vuole fare la formichina, lui che ha sempre corso da cicala e ora deve cambiare atteggiamento. Dicevamo della Ferrari dalle occasioni perse, perché nell’anno in cui la Mercedes dimostra di non essere più l’armata vincente del passato e la Red Bull è in crisi tecnica e umana, con le uscite di Newey e altri personaggi di spicco, la Ferrari deve vedersela di fatto con la McLaren che non ha le stesse strutture, uomini e organizzazione della rossa.

Una beffa al confronto perché è l’occasione che a Maranello aspettavano da tempo ma che non riescono a concretizzare per vari motivi. Bisogna essere perfetti in tutto e la Ferrari in alcuni momenti non lo è. Nelle strategie a volte si sbaglia, i piloti pure (vedi Sainz sabato o Leclerc a Baku), altre non si trova l’assetto giusto. Dall’altro lato del box la “piccola” McLaren ha due piloti che a volte si fanno la guerra, ma lottano per vincere, cambiano le piste ma la macchina va sempre uguale, le polemiche sulle ali irregolari, messe in giro ad arte per fomentare il tifoso dalla pancia semplice, nascondono altro. Perché non sono solo McLaren, ma anche qualcun altro che ulula e nasconde la mano dopo aver lanciato il sasso.

E’ politica, che con le corse non ha nulla che fare e che è cominciata in Bahrain a inizio anno con le mail anonime, le foto intime, le fughe dal team e altro ancora, il mercato piloti cominciato prima della stagione. Il resto è questione di lana caprina che la gente fatica a comprendere. Poi, come sempre accade, parla la classifica iridata e si legge una McLaren davanti a tutti, pur con meno risorse degli altri team, pur senza una galleria del vento propria, pur con due ragazzini al volante. Ma con la mentalità vincente e pragmatica di Andrea Stella, il team principal, che non perde mai la calma, non promette e non fa voli pindarici. Ecco, se una Ferrari perde da una Mercedes o da una Red Bull che fra team e motori è una potenza, si può capire. Beccarle da chi ha meno di te in tutti i sensi, beh fa capire molto ed è inutile tirare fuori Davide e Golia, a quei tempi non c’erano i dirigenti a dettare le norme…

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