Lexus, il marchio di lusso di Toyota, mostra, nella settimana del design milanese , la sua visione futura, spingendosi a dettagliare sia i prodotti che i servizi, quelli che creano le nuove esperienze più osservanti del tempo di ogni cliente. Non sono concetti astratti o filosofici, ma mostrano le infinite possibilità delle tecnologie del domani, dove i software continueranno ad evolvere per migliorare la vita , attraverso le auto. Si sta creando una nuova sincronia tra l’uomo e la mobilità che passa attraverso un processo di comprensione reciproca, questo è il compito che spetta anche ad un costruttore che vede questo passaggio nella nobiltà del suo lavoro. Macchina e flessibilità che hanno tratto la loro ispirazione dal “ Black Butterfly”, una farfalla nera che da il nome al dispositivo di controllo, a doppia interfaccia, presente nell’abitacolo della concept car Lf-Zc di Lexus. Un percorso di continuo apprendimento ed evoluzione sino ad arrivare al collegamento diretto tra la vettura e le persone, per offrire una maturità di movimento. Nel 2024 Lexus ha raggiunto un numero di vendite a livello globale che hanno superato le 850mila unità, di cui 6100 sono state immatricolazioni italiane. Secondo i media giapponesi, Toyota, il primo costruttore al mondo , vuole impiantare, entro il 2027, la sua prima fabbrica in territorio cinese, sta cercando di negoziare la possibilità di beneficiare del trattamento che Tesla ha avuto nel paese. L’americano infatti ha installato già nel 2019 un sito a Shanghai ottenendo vari sgravi fiscali, senza doversi legare ad un partner locale ma, nel corso del 2024 ha perso una buona parte della sua quota di mercato. Oggi, a causa della guerra commerciale dichiarata da Donald Trump, si prevede un suo forte rallentamento della crescita, pur con la promessa del lancio di nuovi modelli, senza aver fornito per ora alcun dettaglio. Toyota sta anche lavorando per sviluppare la sua terza generazione di celle a combustibile, dopo i suoi due modelli Mirai 1 e Mirai 2. Con questo scopo , il gruppo nipponico ha stretto una partnerschip con Bmw Group per produrre, in serie, nel 2028, la futura auto ad idrogeno dei tedeschi. Dalla casa madre sono convinti di poter accrescere meglio il motore ad idrogeno con collaborazioni che comprendono costruttori e fornitori di energia, per guadagnare in compattezza e prestazioni, riducendo, contemporaneamente, gli investimenti e, di conseguenza, i costi. Un panorama che apre la strada a Lexus che continua a capitalizzare in ricerca e sviluppo per consolidarsi come marchio premium 100% elettrico.