Una celebrazione dell’homo faber, della capacità di trasformare la materia con cura e ingegno: è lo stand di Iafil a Pitti Filati, la manifestazione in scena a Firenze dal 28 al 30 gennaio 2025. L’Industria Ambrosiana Filati, fondata nel 1890, con la sua lunga storia ed esperienza produce e commercializza filati di qualità superiore usando i cotoni più fini al mondo, insieme a lini, sete e cotone-cashmere.
Come IAFIL con il suo know how sull’abilità manufatturiera del Made In italy rende la materia prima un’eccellenza, così con la sua sensibilità Florencia Martinez – ospite dello stand con una mostra personale – eleva le fibre ad arte nelle sue opere. Un circolo virtuoso che mette al centro la forza trasformativa dell’immaginario e il lavoro necessario per convertire la materia grezza in filo, fibra, arte. In questo racconto Chroma – titolo della personale di fiber art dell’artista argentina, di casa in Italia dal 1990 – presenta opere realizzate in un tessuto che diventa tridimensionale, si trasforma in scultura, in superfici che sembrano rigonfiarsi e scoppiare. Opere potenti, che uniscono tradizione e innovazione, proprio come fa Iafil con i suoi filati. Con questa mostra – voluta all’interno di Pitti Filati, salone dedicato al mondo del tessile, dei filati e delle fibre, e che proseguirà poi il suo viaggio anche a Milano – la storica azienda tessile non solo offre il proprio contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale della fiber art, alla sua forza di movimento artistico, alla celebrazione della creatività delle tecniche tessili, ma sottolinea con forza il valore del fattore umano nelle produzioni italiane. Un craftmanship contemporaneo dove progettazione e design si uniscono ad alte innovazioni tecnologiche per dar vita a filati che sono una vera e propria opera d’arte. Tutto con la massima attenzione alla sostenibilità e ai suoi pilastri: controllo di filiera, rispetto dell’ambiente e delle persone, certificazioni di prodotto e di processo.
“Abbiamo ospitato questa mostra nel nostro stand a Pitti Filati – dichiara Stefano Salvaneschi, Presidente di Iafil – perché crediamo fortemente che un prodotto non sia fatto solo della pur importantissima parte “materiale”, ma che si qualifichi anche per tutto l’immateriale che lo accompagna. Un immateriale che è cultura, creatività e conoscenza. Che è storia e tradizione, ma anche capacità di intercettare il nuovo, mettendolo a terra in termini di innovazione. Nelle opere di Florencia Martinez abbiamo trovato tutto questo: una forza primordiale per quanto riguarda la materia prima, il tessuto così vicino al nostro mondo di filati. Una creatività assoluta nel renderlo “altro”. Un altro che si plasma rispetto a chi lo fruisce, che lo legge secondo le sue percezioni e i suoi bisogni. Come i nostri fili: utilizzabili in maniera differente secondo la creatività di chi liinterpreta, in collezioni che si costruiscono partendo da qualcosa che non è “solo” un filo, ma un elemento che unisce materialità e appunto immaterialità”.