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Mar 01 IBRA A SANREMO DIVIDE CRITICA E TIFOSI

di Francesco Bonfanti

Perché Sanremo è Sanremo, e questo gli italiani lo sanno bene.

Ma nelle settimane che hanno preceduto il Festival più famoso d’Italia (e certamente anche in quelle che lo seguiranno), più che parlare di cantanti e di canzoni la questione che tiene banco riguarda un personaggio che con il palco dell’Ariston ha poco a che fare, se non altro perché nella sua vita fa altro: Zlatan Ibrahimovic.

E basta il nome per scatenare un putiferio, come quello che si è generato a partire da quando è stata ufficializzata la sua presenza al Festival. Certo, in passato fior di campioni hanno preso parte a qualche serata, ultimo Cristiano Ronaldo nella passata edizione, quando era in prima fila per seguire la fidanzata Georgina nelle vesti di conduttrice.

Ma Ibra andrà ben oltre, come sempre. Perché lo svedese di serate non ne farà soltanto una, ma si tratterrà in Riviera per l’intera settimana del Festival. Apriti cielo, tra le proteste dei tifosi milanisti e gli sfottò di tutti gli altri. 

“Che male c’è?”, si chiedono alcuni, “Avrebbe dovuto rinunciare”, ribattono altri, “Il Milan doveva impedirglielo”, secondo altri ancora.

Un dato è certo, e da lì si deve partire: Ibrahimovic ha preso accordi con gli organizzatori la scorsa estate quando, tecnicamente, il precedente contratto con il Milan era già scaduto e quello nuovo non era stato ancora firmato. Al momento del rinnovo, quindi, lo svedese ha fatto presente alla società che aveva già preso accordi per la prima settimana di marzo. 

Il Milan non si è opposto, e qui si inserisce la seconda questione. Ibrahimovic, è il pensiero a Casa Milan, è un fior di professionista, e il suo curriculum parla da solo. Dell’impegno nell’allenamento, della cura maniacale di ogni dettaglio in campo e fuori e dell’assoluta dedizione alla professione ne ha fatto un suo tratto caratteristico, riconosciuto universalmente da tutti. Da questo punto di vista, quindi, non può fare la differenza il fatto che si alleni con i compagni a Milanello o da solo con un preparatore a Sanremo. Lo farà al massimo e al meglio, come sempre. Il Milan giocherà due gare, l’infrasettimanale con l’Udinese e domenica prossima a Verona, cosa che imporrà a Ibra una serie di spostamenti, forse l’aspetto peggiore, perché costretto a un andirivieni da e per la Liguria che rischia di stancarlo. Sempre che le giochi, alla luce dell’infortunio rimediato a Roma. Un ulteriore motivo di polemica: come farà a curarsi stando lontano dalle strutture mediche rossonere?

Il Milan ha sì vinto all’Olimpico rialzando la testa, ma dopo una serie di sconfitte che hanno fatto preoccupare. Se fosse ancora la squadra dello scorso autunno, che proseguiva il filone di vittorie e risultati in serie del post lockdown volando in testa alla classifica, gli stessi tifosi avrebbero accolto la sua settimana sanremese con il sorriso. La società, per inciso, poco o nulla poteva fare, visto che solo Ibra (penali permettendo) avrebbe potuto tirarsi indietro per ragioni di opportunità.

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