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Mag 05 ICCF: SI RIPARTE DAI CONSUMI

ICCF – Italy China Council Foundation ha presentato a Milano il suo ultimo rapporto annuale, Cina 2023, alla presenza di un centinaio tra soci, imprenditori e professionisti. La XIV edizione del volume elaborato dal Centro Studi ICCF segna una svolta rispetto al passato e si presenta in un formato totalmente rinnovato, con una grafica nuova e diviso in due parti (la seconda con gli aggiornamenti arriverà nella seconda parte dell’anno), che ne fanno uno studio ancora più fruibile e aggiornato. Uno strumento indispensabile per piccole, medie e grandi imprese italiane che oggi operano con la Cina o che vogliono iniziare a farlo nel prossimo futuro.

SI (RI)PARTE DAI CONSUMI, vero motore della ripresa dell’economia cinese nel primo trimestre 2023. Una crescita tuttavia disomogenea, che ha dovuto fare i conti con il calo delle esportazioni e degli investimenti, ma che ha registrato comunque molti segnali positivi: +4,5% di Pil, +5,4% nel settore dei servizi, +3,3% nella produzione industriale, +2,8% nella produzione manifatturiera e +5,8% nella vendita di beni al dettaglio. Numeri che al momento soddisfano Pechino, che ha mantenuto un atteggiamento accomodante e prudenziale in ambito fiscale e monetario, ma stimoli potrebbero arrivare in caso di un improvviso calo dei consumi e di nessun segnale di ripresa da parte di export e investimenti.

Italia e Cina intrattengono solide relazioni commerciali: nel 2022, il valore dell’interscambio complessivo ha raggiunto, secondo Istat, i € 73,9 miliardi (+36,3% a/a), di cui € 57,5 miliardi (+49% a/a) di importazioni dalla Cina in Italia e € 16,4 miliardi (+0,5% a/a) di esportazioni italiane in Cina. I dati presentati dalle Dogane cinesi riportano un valore dell’interscambio commerciale tra i due Paesi pari a US$ 77,8 miliardi (+5,4%), di cui US$ 50,9 miliardi (+16,8% a/a) di esportazioni cinesi in Italia e US$ 26,9 miliardi (-11% a/a) di importazioni dall’Italia. Cresce il deficit commerciale italiano nei confronti della Cina, spinto, contemporaneamente, da una crescita sostenuta delle esportazioni cinesi e da un rallentamento delle esportazioni italiane in Cina.

Nel complesso, la Cina rappresenta il decimo mercato di destinazione per l’export italiano, il quarto extra-europeo e il primo in Asia. La Cina è il secondo fornitore dell’Italia, dopo la Germania mentre il nostro Paese è il 24esimo fornitore della Cina e il suo 22esimo mercato di sbocco. Nel 2022 la quota di mercato della Cina sul totale dell’export italiano era del 2,6%.

A livello regionale, le regioni più importanti per l’interscambio commerciale tra Italia e Cina sono state Lombardia (33,8% export/39,8% import), Emilia-Romagna (16,7% export/10,25% import) e Piemonte (11,8% export/7% import).

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