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Set 30 IL COVID COLPISCE IL CAMPIONATO: MA RINVIARE LE PARTITE NON SERVE SE I COMPORTAMENTI IN CAMPO NON RISPETTANO IL PROTOCOLLO

di Nestore Morosini

Quattordici del Genoa, di cui 11 giocatori, sono stati colpiti dal Covid: la Lega calcio pensa di rinviare l’incontro col Torino e, siccome i rossoblu genoani hanno giocato domenica a Napoli, anche la partita fra Juve e partenopei è passibile di rinvio, tutto sta ai risultati dei tamponi che sono stati fatti ai giocatori di Gattuso. Il Covid sta colpendo il campionato e c’era da aspettarselo visto il comportamento irresponsabile dei giocatori in campo che non rispettano il protocollo che la federazione e la lega si erano impegnate a far rispettare. Baci, abbracci, mucchi di calciatori per terra in occasione del gol oppure intorno all’arbitro per qualsiasi contestazione nasca sul campo. E, probabilmente, fuori dal campo una condotta di vita senza troppe precauzioni, al ristorante, in giro per la strada, magari con visite ai club dei tifosi. Rinviare le partite, in queste condizioni, non serve a nulla. Per rimettere a posto le cose, federcalcio e lega dovrebbero prendere decisioni drastiche, prima fra tutte quella di non rinviare gli incontri se qualche squadra, come ad esempio in questo caso i Genoa, viene colpita duramnte dalla pandemia. Perché se invece del Covid, l’infermeria di una squadra fosse riempita, che so, da una serie imprevedibile di infortuni fisici oppure dall’influenza forte per cui un certo numero di giocatori accusasse oltre 38 di temperatura il rinvio non ci sarebbe. L’esperienza dell’inizio marzo dell’anno scorso dovrebbe aver dato indicazioni importanti. Invece niente, lega e federazione hanno riacceso i riflettori senza curarsi della pandemia, come se non ci fosse, trascurando il controllo ferreo del protocollo. E il primo risultato disastroso si è visto a Genoa. La seconda, drastica, decisione della federcalcio e della lega, insieme con l’Associazione nazionale arbitri, dovrebbe essere presa sul campo: cartellino giallo per chi si abbraccia o fa mucchio come per un fallo grave. In tal modo nessuno potrebbe protestare per un’eventuale espulsione del giocatore che, ammonito per un fallo di gioco, viene espulso perché contravviene al protocollo. Qui c’è in ballo il campionato, dovesse rifermarsi perché i giocatori si ammalano sarebbe la fine del calcio italiano. Del resto l’UEFA è stata categorica: per giocare una partita di calcio bastano un portiere più dodici giocatori per avere due cambi: e se ne vuoi cinque, si aggiungano tre Primavera.
Sul mercato dei cartellini si registra una lite furiosa tra l’allenatore del Chelsea, Lampard, e il terzino spagnolo Marcos Alonso. Può cambiare anche gli scenari di mercato. I due, nello spogliatoio davanti ai compagni, hanno vissuto momenti spiacevoli raccontati dalla stampa inglese nei dettagli: e Alonso non era neanche in panchina nella sfida col Tottenham di Carabao Cup. L’Inter rimane attenta alla situazione: in caso di prestito a condizioni vantaggiose si potrebbe riaprire uno spiraglio. Ma anche la Juventus è interessata al difensore in caso di addio di De Sciglio. L’Inter acquisirà comunque Darmian dal Parma, considerato utile da esterno come da terzo centrale nella difesa a tre. Il caso Nainggolan si avvia alla conclusione. Il centrocampista belga non è stato convocato per la partita di oggi a Benevento, causa una faringite, accusata nel pomeriggio di ieri. Tuttavia l’avvicinamento al ritorno a Cagliari nelle ultime ore è diventato pressante. La formula dell’acquisto a titolo definitivo sarebbe sulla base di 12 milioni di euro col trasferimento in nerazzurro due giovani della Primavera del Cagliari: i nomi che sono emersi sono quelli dei centrocampisti classe 2000 Riccardo Ladinetti e Roberto Biancu, il trequartista Marigosu e l’attaccante Gagliano, ora in prestito all’Olbia. Per Skriniar, invece, offerte da 75 milioni di euro come chiede l’Inter non ce ne sono più, il Tottenham ne ha offerti 30 più bonus rifiutati dalla società nerazzurra. L’Inter non può vendere a prezzo di saldo un difensore che in una difesa a quattro sarebbe sempre tra i migliori in Europa. E poi l’Inter come spiegherebbe il fatto di averlo venduto a prezzo di saldo?  L’Inter chiede per Skriniar 50 milioni di euro, ne accetterebbe anche 45 più bonus. Una cifra comunque lontana dai 75 offerti dal City nel 2019. Intanto, Conte potrebbe tornare sui suoi passi e offrire a Skriniar una maglia da titolare a Benevento. Kolarov contro la Fiorentina nel ruolo di centrale di difesa ha fallito clamorosamente per cui Skriniar potrebbe tornare a prendersi un posto tra i titolari.

A meno di una settimana alla chiusura del mercato, la Juventus è ferma per colpa delle uscite che Fabio Paratici non riesce a perfezionare. Quattro i principali esuberi sui quali sta lavorando lo Chef football officer bianconero. Non si sblocca la situazione di Sami Khedira per la risoluzione del contratto che lo lega alla Juve fino al 2021. La società ha offerto una buonuscita da 2,5 milioni di euro netti, quasi metà dei 6 previsti dal contratto, ma il tedesco pretende quasi la cifra intera. Sul mercato anche Douglas Costa, la cui cessione spianerebbe la strada verso Federico Chiesa: ma i 6 milioni netti a stagione viene ritenuto eccessivo in Germania, Spagna e Inghilterra. Terzo sul mercato è Daniele che avrebbe mercato in Premier League e Liga spagnola (soprattutto il Valencia): ma la richiesta da oltre 20 milioni di euro di Paratici per cederlo a titolo definitivo è giudicata troppo alta. Infine, Mattia De Sciglio per il quale c’era l’interesse del PSG: la Juve i bianconeri ha fissato il prezzo a 10 milioni di euro provando a offrirlo anche al Chelsea per abbassare la cifra di richiesta dell’affare Emerson Palmieri. Un’offerta sulla quale il Chelsea non è parso particolarmente entusiasta.

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