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Nov 08 IL DERBY DI MILANO FINISCE IN PARITÀ

di Francesco Bonfanti

Era il derby più atteso degli ultimi anni, un bivio di fondamentale importanza per entrambe le squadre. Per il Milan, che si presentava all’appuntamento forte del suo ruolino di marcia quasi perfetto (dieci vittorie e un pareggio nelle prime 11 giornate, 31 punti fatti sui 33 disponibili), ma anche per l’Inter che al fischio d’inizio si trovava a sette punti dai rossoneri e correva il rischio, in caso di sconfitta, di precipitare a -10.

Alla fine è rimasto tutto uguale, con un pareggio al termine di una gara bellissima e vibrante, con emozioni e fuochi d’artificio degno di una delle gare più attese dell’anno. L’omaggio della curva milanista ai medici impegnati nella lotta al Covid un’immagine bellissima e dal significato profondo, rara in un ambiente spesso più votato allo sfottò dell’avversario che al messaggio sociale.

La partita è stata degna di una sfida di Champions League, con l’Inter che ne esce con il rammarico di aver condotto le danze per gran parte della sfida ma che non è stata capace di chiudere, e il Milan, per lunghi tratti in difficoltà, che nei dieci minuti finali ha avuto le occasioni giuste per servire la beffa e portarsi a casa i tre punti.

Kessie e Ballo Touré le hanno combinate grosse, regalando due rigori all’Inter nel primo tempo: il primo è stato trasformato da Calhanoglu, il grande ex fischiatissimo, e che proprio per questo ha mostrato coraggio e carattere nel chiedere di battere il primo, trasformandolo sotto la curva dei suoi ex tifosi. Un motivo in più per rammaricarsi del fatto di aver ceduto il secondo al teorico legittimo proprietario, Lautaro Martinez, che si è fatto parare da Tatarusanu il possibile 2-1 che avrebbe cambiato il corso della gara (terzo errore dal dischetto su dieci tentativi, non proprio la sua specialità). Lo stesso argentino, dopo il salvataggio di Ballo Touré sulla linea su conclusione di Barella, sul finire del primo tempo ha sprecato un pallone che solitamente scaraventa in rete, tenendo in partita il Milan. Pioli ha avuto il merito di indovinare i cambi, Rebic su tutti, mentre nell’Inter le uscite di Barella, Darmian e Dzeko hanno sgonfiato la squadra di Inzaghi, che negli ultimi minuti è andata in affanno rischiando in tre occasioni di soccombere.

Non è successo, l’1-1 lascia tutto come prima, con la soddisfazione del Napoli che qualche centinaio di chilometri più a sud tirava un bel sospiro di sollievo dopo il pareggio interno contro il Verona, ormai diventato la sua bestia nera.

Milano può consolarsi con due squadre che sono e saranno protagoniste del campionato, una meravigliosa lotta a tre che alla ripresa dopo la pausa per le nazionali proporrà niente meno che lo scontro diretto di San Siro tra Inter e Napoli, altro crocevia di grande importanza per iniziare la lunga volata che terminerà con la sosta natalizia. 

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