Il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) chiude il primo quadrimestre dell’anno in sostanziale stagnazione. In aprile le immatricolazioni sono state 1.077.186 con un calo dello 0,3% su aprile 2024. Nel primo quadrimestre le immatricolazioni sono state invece 4.459.087 con un calo dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Decisamente più consistente è il calo nei confronti della situazione ante-crisi, cioè del 2019. Rispetto ai primi quattro mesi di quell’anno il calo del primo quadrimestre 2025 è di ben il 18,8%. Nei cinque maggiori mercati dell’Europa Occidentale la contrazione più forte rispetto ai livelli ante-crisi viene fatta però registrare dalla Francia che accusa un calo del 26% sul 2019 seguita dalla Germania (-23,8%), dal Regno Unito (-18,7%), dall’Italia (-18,2%) e dalla Spagna (-13,4%). Le ragioni del forte calo delle vendite nell’Europa Occidentale rispetto alla situazione ante-crisi sono dovute a diversi fattori tra i quali, in particolare, la transizione energetica che ha indotto molti automobilisti a rinviare l’acquisto di una nuova auto per le perplessità legate alla transizione ed anche e soprattutto per i forti aumenti dei prezzi.
Diverse sono le conseguenze di questa situazione e tra queste va segnalato il fatto che molti automobilisti proprietari di auto che in tempi normali sarebbero state sostituite rinviano la sostituzione o sostituiscono la propria auto non con una auto nuova, ma con un’auto usata di più recente immatricolazione di quella che possiedono. Questa situazione ha fatto sì che rimanessero in esercizio anche auto usate che in tempi normali sarebbero state rottamate con tutto quello che di negativo ne consegue per la sicurezza della circolazione e per l’inquinamento ambientale.
A fronte di questa situazione non si può, poi, certo dire che siano stati fatti significativi passi avanti nella elettrificazione del parco circolante. La quota dell’elettrico sulle immatricolazioni in Europa Occidentale del gennaio-aprile 2025 è ancora molto lontana dagli obiettivi e si aggira sul 17% con notevoli differenze tra paese e paese. Considerando i cinque maggiori paesi dell’Europa Occidentale, in testa alla graduatoria per immatricolazioni di auto elettriche nel primo quadrimestre troviamo il Regno Unito (20,7% di quota di elettrico), seguito dalla Francia (18,2%), dalla Germania (17,5%), dalla Spagna (6,9%) e, fanalino di coda, dall’Italia (5,1%).
Considerando questi dati – afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – raggiunti con incentivi generosi e anche con forti sconti, non appare certo a portata di mano la possibilità dell’integrale conversione all’elettrico del parco circolante dell’Europa Occidentale. E ciò anche perché il divieto di immatricolare nuove auto con motori a combustione interna a partire dal 2035 incontra sempre meno il favore del pubblico.