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Mar 15 IN CROCIERA SULLA LUNA

di Carlo Sidoli

Sarebbe interessante conoscere con quale stato d’animo Yusaku Maezawa stia seguendo le alterne vicende (per ora non tanto alterne) del prototipo della navicella spaziale “Starship” della società SpaceX, in collaudo presso la base di Boca Chica (Texas-USA). Ricapitolando, il quarantacinquenne miliardario giapponese Yusaku Maezawa, re della moda al dettaglio e personaggio stravagante, ha acquistato (non si sa a quale prezzo) tutti i nove biglietti per il primo viaggio “commerciale” di andata e ritorno Terra-Luna, messi in vendita da quell’altro tipo, quasi coetaneo, altrettanto stravagante e ancor più miliardario: Elon Musk, che non ha bisogno di presentazioni. Quest’ultimo (che ha già espresso l’intenzione di andare personalmente su Marte e magari farvisi seppellire al termine di una lunga vita), dopo aver lanciato nello spazio un’automobile della sua società Tesla (febbraio 2018) ed essersi guadagnato la fiducia della NASA e di molti altri clienti grazie ai lanci orbitali operati dai suoi razzi “Falcon”, progetta da tempo viaggi interplanetari e vuole organizzare una visita turistica sulla Luna. A questo scopo sta facendo costruire da SpaceX una specie di grande cilindro a punta che sarebbe la navicella spaziale, destinata a viaggiare e rientrare a terra per essere riutilizzata. Starship sarà montata come secondo stadio di un missile che ha come primo stadio un “Falcon Super Heavy” (il complesso sarà persino più alto del famoso Saturn V di Von Braun: 120 metri); essa entrerà in orbita terrestre e poi, svincolata dal primo vettore, potrà dirigersi ovunque, spinta da tre razzi posti in coda. Questo nelle intenzioni; nella pratica si sta collaudando la fase di rientro a terra della navicella che dovrebbe rallentare nell’atmosfera, mettersi in verticale e posarsi al suolo dolcemente grazie all’azione dei tre razzi di cui sopra, usati come freno. Al solito, come in tutti i programmi realizzati per tappe successive, a Starship è associato un numero progressivo secondo la sequenza dei test di collaudo che finora, purtroppo, sono tutti risultati distruttivi. Per stare alle fasi più recenti, con cadenze mensili a datare da dicembre 2020, Starship 8 e 9 sono esplose non appena hanno toccato terra mentre la numero 10, lanciata il 4 marzo scorso, dopo aver fatto esultare i tecnici per essere atterrata (quasi) in verticale, li ha raggelati nel bel mezzo dei brindisi, esplodendo circa un minuto dopo l’atterraggio. I pessimisti dicono che non ce la faranno mai a rispettare la data prevista per il viaggio commerciale inaugurale diretto alla Luna (2023), mentre gli ottimisti valutano positivamente i miglioramenti che Starship 10 ha fatto registrare. E’ evidente che SpaceX sta seguendo il metodo “Fail fast, succeed faster”: una specie di teorizzazione del fallimento rapido. Come dire che con tante prove e relativi errori (individuati e corretti) si arriva in fretta alla soluzione dei problemi; un sistema che ha caratterizzato gli inizi difficili di SpaceX ma che in definitiva ne ha fatto, oggi, un “lanciatore” tra i più affidabili ed economici, perché “ricicla” i razzi usati, i quali esaurita la fase di spinta atterrano in verticale (come Starship, ma senza esplodere) e poi vengono “ricondizionati” nelle officine. Nel frattempo, il passeggero numero uno Yusaku Maezawa ha cambiato idea riguardo a chi regalare i biglietti del primo viaggio commerciale, in cui comuni mortali (non astronauti specializzati) andranno in gita per lo spazio per una settimana circa. Dapprima egli era intenzionato a portare con sé solo una fidanzata, selezionata con un concorso televisivo, poi annullato per un ripensamento. Forse persino a lui è sembrato eccessivo mettere in piedi una trasmissione “reality” da titolo piuttosto esplicito di “Full Moon Lovers”, dove si sovrappongono e s’intrecciano il concetto tecnologico-scientifico di “Missione sulla Luna” (per non parlare dei rischi connessi) con quello edonistico di “Luna di miele”. Oggi egli offre il viaggio a otto accompagnatori da scegliere tra gli aspiranti (ammesso che ce ne siano) che si candideranno entro questo stesso mese di marzo. Affrettiamoci (tevi).

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