Moda

Apr 07 INTERVISTA A DAVIDE DIODOVICH: LE CLIENTI HANNO BISOGNO DI NOI, MA PRIMA LA SALUTE

Cristiana Schieppati

Davide Diodovich è direttore di DD The Studio e si occupa di consulenza d’immagine in salone e sui set di moda. Il suo studio è come una casa più che un salone di bellezza, un luogo unico che accoglie clienti, spesso famose, per una consulenza di bellezza personalizzata. Un grande investimento personale di Davide sia in termini di location che qualità dei prodotti e servizio one to one. Il coronavirus ha fermato la sua attività proprio perché impossibile continuare a fare il lavoro in sicurezza e tenere un metro di lontananza dai clienti.  Nell’attesa della ripresa, che per il suo settore dovrebbe essere rapida, crea delle classi di tutorial on-line per Dyson e si dedica alla ricerca e a nuovi progetti.

 

 

Come stai vivendo queste giornate a casa?

 

 

Sicuramente #iorestoacasa. Le mie giornate al momento sono sempre piene: meditazione mattino e sera, allenamento quotidiano col mio PT Mirko via facetime, leggo libri e riviste, cucino sano ed equilibrato e, cosa molto importante, ho smesso di fumare. E’ una scelta dura da gestire quotidianamente, soprattutto in un periodo particolare come questo, ma sono molto determinato. Come tutti, trascorro buona parte del mio tempo al telefono, sui social o sulle app di videochiamata per comunicare con gli amici e le persone a me care, soprattutto con la mia famiglia che risiede a Loreto, nelle Marche. Ricevo telefonate anche da persone che non mi sarei mai aspettato di sentire e dalle mie clienti per fare qualche chiacchiera, e questa cosa mi fa un immenso piacere.
Continuo anche a lavorare in remoto, per quanto possibile. Collaboro da tempo con la divisione beauty di Dyson e in questo momento sto tenendo alcune classi di tutorial on-line su un loro nuovo prodotto appena lanciato sul mercato, la piastra lisciante ‘Dyson Corrale’. Gran parte del mio tempo è anche dedicato alla ricerca, avendo tempo ho deciso di dedicarmi ad un nuovo progetto che avevo già ‘in cantiere’ prima di questa emergenza .   Quali prospettive per il futuro? Al momento mi è proprio difficile fare delle previsioni. Sarà sicuramente tutto diverso; molte delle cose che abbiamo fatto fino a ieri non sarano più possibili o saranno un pò differenti. A livello personale, invece, voglio focalizzarmi ancora di più sulle relazioni ed i rapporti umani: qualità, unione, cura e benessere di chi mi sta intorno. Se le mie intuizioni sono giuste, i mesi a venire saranno molto duri ma, come spesso succede, un periodo negativo porta sempre ad una rinascita.

 

Cosa ti manca di più tra le tante privazioni di questa quarantena?

 

 

Mi mancano diverse cose, sicuramente la libertà, che diamo troppo spesso per scontata, ma anche cose più quotidiane come fare una passeggiata, il mio lavoro, il mio team, i miei clienti, i miei amici, la mia famiglia e un gesto semplice ma fondamentale, l’abbraccio. Ho trovato molto conforto nella benedizione ‘Urbi e Torbi’ e nel messaggio lanciato da Papa Francesco. E’ stato un momento molto toccante, e aggiungerei significativo, sia per i credenti come me, ma anche per i non credenti. Ho pregato e prego ancora molto, soprattutto per coloro che stanno lavorando per noi h24 come infermieri, dottori, personale sanitario, commessi, conducenti, fattorini, etc. Penso a tutte le persone che stanno lavorando per noi, per la nostra salute, per permetterci di stare a casa sereni.

 

 

Come vi siete organizzati nell’emergenza da quando hai chiuso lo studio? Riesci a dare supporto alle clienti anche da remoto?

 

Ho deciso di chiudere il mio studio ancor prima del DPCM dell’8 marzo perchè la distanza di sicurezza di un metro, già in vigore in Lombardia diversi giorni prima, era impossibile da assicurare nella mia professione. Ho deciso che la salute del mio team e dei miei clienti doveva essere la priorità. Sono stato il primo a Milano, seguito subito poi da altri saloni che hanno sposato lo stesso pensiero. Per quanto riguarda la nostra clientela abbiamo organizzato un servizio di consegna a domicilio del kit colore personalizzato per ogni singola cliente.

 

 

Pensi che il nostro Governo abbia gestito bene l’emergenza? Che sostegno pensi aspetti al comparto della moda?

 

E’ una emergenza e, in quanto tale, nessuno può essere preparato a gestire una situazione del genere che, come società del benessere, pensavamo mentalmente lontana da noi e dal nostro stile di vita. Penso che la reazione avuta dall’Italia sia stata di grande forza e dignità, ed è su questo che voglio tenere forte il punto. Credo che unire le forze e fare squadra sia più importante dei giudizi e degli inutili egoismi. Spero vivamente che tutti i flash mob a cui abbiamo partecipato dalle nostre case e dalle nostre finestre, non si perdano nel nulla quando la crisi sarà superata. Spero siano un memento per il futuro e un monito all’unità e alla solidarietà. Relativamente al sostegno alla moda, spero che gli interventi finanziari sia italiani che europei siano decisi e sostanziosi così da supportare tutto il comparto che, anche se composto per lo più da PMI, è uno dei settori trainanti dell’economia e dell’immagine nel mondo del belpaese.

 

 

Giornali, social, o tv? Che peso hanno in questo momento? Sta cambiando qualcosa nell’informazione? 

 

Per quanto riguarda i media, di cui tutti noi facciamo largo uso in queste lunghe giornate in casa, farei un grande distinguo tra intrattenimento e informazione. Ho percepito sempre di più il ruolo di intrattenimento, e in pochissime occasioni di servizio, dei social e della tv. Sono emersi però anche i loro aspetti negativi come: amplificatori delle fake news, spesso sensazionalistici e promotori di ‘tuttologi’. Intendiamoci, non credo che i giornali, offline e online, siano scevri da negatività, ma l’informazione supportata da un buon giornalismo è sicuramente cresciuta, sia in termini quantitativi che qualitativi. Gli italiani hanno premiato le testate affidabili, quelle che fanno informazione con professionalità e rigore.

 

Che ritmi credi avrà la ripresa?

 

Credo e spero si possano riaprire alcune attività già da maggio, al più tardi a metà mese, ma sempre con le dovute limitazioni e precauzioni. La ripresa per il mio settore, compatibilmente con le regole del distanziamento sociale, dovrebbe essere rapida perchè alla fine di questa lunga quarantenai nostri clienti avranno sicuramente bisogno di noi. Non puoi credere alla quantità di richieste di ‘intervento’ che ricevo ogni giorno! Ma ora non è possibile, dobbiamo tutti stare fermi e avere pazienza.

 

Un consiglio per le tue clienti su come gestire i capelli in quarantena ?

 

 

Nessun consiglio per le mie clienti. Chiedo loro di portare pazienza e di aspettarci, arriviamo presto!

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