Moda

Apr 24 INTERVISTA ALLO CHEF MICHELE CASADEI MASSARI: QUI A NEW YORK IL DOLORE E’ UGUALE PER TUTTI MA NON ABBIAMO SMESSO DI LOTTARE

Cristiana Schieppati

Michele Casadei Massari è un imprenditore italiano, fondatore ed  executive chef di quattro ristoranti Piccolo Cafe e del ristorante Lucciola a New York City. Nella grande mela ha portato con orgoglio il meglio della cucina italiana ed è diventato un punto di riferimento  per tutti gli italiani che vogliono sentirsi a casa e trovare una via di fuga da hamburger e patatine fritte. In questi giorni di lockdown newyorkese non ha smesso di essere il motore della sua attività che,  oltre ai locali  di Manhattan ha anche una divisione catering. In questa intervista, che diventa un ponte tra Milano e New York, ci racconta come si vive in questi giorni nella Big Apple, come è stata gestita l’emergenza e di come, nemmeno il Covid 19 sia riuscito a fermare il sogno americano.

 

Come è stata gestita la crisi  New York ? Raccontaci la tua esperienza

 

La crisi è stata gestita a fasi alterne e ad oggi ancora più alterne.  In un primo tempo si è ignorata completamente la situazione certi che qui non sarebbe accaduto nulla (non chiedetemi perché, ma chiediamoci tutti perché Trump Presidente? ). In seguito i dati  oggettivi dei contagiati  parlavano chiaro e si è cercato di recuperare il più possibile il ritardo degli interventi, ma oramai era troppo tardi.  Oltre ai morti anche il  business ed l’economia erano già stati ampiamente colpiti e quindi hanno finalmente deciso di chiudere tutto.  Devo dire come sempre con grande organizzazione ed efficacia, grazie ad un metodo chiaro e serrato tipico degli Stati Uniti dove la popolazione è in genere molto disciplinata, in primis i tanto famigerati “Newyorkesi”. Non è mai stato realmente dichiarato un obbligo forzato a  stare a casa,  con poteri coercitivi alla  forze dell’ordine,  ma un accorato e sentito mandato ” state a casa ” e tutti o quasi sono rimasti tra le mura di casa. Nulla di idilliaco, ma sicuramente tutti uniti a farcela, ovviamente con le dovute eccezioni che confermano la regola,  in questo caso le  regole di un paese multietnico e multiculturale dove sono presenti  disuguaglianze  sociali ed economiche, come se  questo COVID19 volesse esporre e “livellare” ai toni della “Livella” Del Principe De Curtis. Ora siamo a casa, anzi sono a casa, perchè noi ristoratori siamo al lavoro e pieni di incertezze, ma se non altro chi è aperto e fa consegne a domicilio ha una routine ed esce.

 

Cosa dicevano dell’Italia quando è scoppiata la pandemia? Ci sono stati atteggiamenti particolari nei confronti di noi italiani ? 

 

Da subito molta preoccupazione e stupore per quanto alte fossero le percentuali ed  il numero dei decessi. In un primo tempo  c’è stata la sensazione che ci volessero evitare,  ma quasi  subito hanno dimostrato nei nostri confronti tanto amore e dispiacere per quanto accaduto.

 

Su quali canali hai seguito le notizie  dall’Italia? 

 

Tg1 e Google, mi piace cercare un’ informazione il più possibile alla fonte, che parli, scriva e racconti in linea col mio essere, detesto chi fa “audience” e “notizia” sul sensazionalismo e sulle macro bugie. Mettere in luce gli orrori per aumentare lo share è da criminali, come se la morte fosse di gradi e valori diversi, il dolore è per  tutti uguale  e ci rende fragili. 

 

Quanto pensi tornerà il turismo e potrete tornare a lavorare? 

 

Ho smesso di chiedermelo, mi chiedo solamente a inizio giornata: come sto e oggi e che idee ho? E a fine giornata:  Cosa abbiamo migliorato, chi e cosa abbiamo ripagato e quanti lavoratori riassunto?

 

I danni saranno a lungo termine per te?

 

Voglio pensarla in questo termine: sarà un cambio epocale, io sono curioso e non voglio perdermene neanche un secondo perchè  credo che  “Tutto cambia affinché nulla cambi”. 

 

Un messaggio from New York with love per chi ci legge:

 

“The Best is yet to come” , il meglio deve ancora venire! E vi saluto sulle note di questa canzone di Frank Sinatra :“I’m gonna make a brand new start of it in old New York and if I can make it there I’m gonna make it anywhere It’s up to you!!!!! “  Sapessi cantare ve la canterei! Ricordatevi sempre che vi voglio bene e che la salita anticipa sempre e solo tutto il bene e il buono che deve arrivare, parola di romagnolo che crede nell’attenzione quanto nell’intenzione, forza ragazzi! 

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