Moda

Ott 22 LA MILANESA NON E’ UNA COTOLETTA! PAROLA DI CINZIA MACCHI

di Cristiana Schieppati

Nel mondo della moda ci sono realtà che vanno oltre la bellezza. Parliamo di chi crea, di chi inventa, di chi trasferisce le sue esperienze in un oggetto per gli altri. Cinzia Macchi è un piccolo patrimonio di creatività italiana che ha accettato i dolori della vita e ha trasformato le sue esperienze in emozioni. Il suo buon gusto non è l’unica dote di Cinzia che ha un grande dono, quello di essere felice nell’aiutare il prossimo. Ed è stato proprio questo il motore che ha dato vita a La Milanesa, un brand di accessori che, oltre all’eleganza, fa del bene.

Partendo da un progetto embrionale, una borsa realizzata con tessuti di scarto durante il Salone del Mobile di Milano, La Milanesa arriva a realizzare una vera e propria collezione che ha come scopo principale quello di fare del bene ed in particolare di aiutare le donne. Cosi nasce il laboratorio nel bellissimo palazzo di piazza Borromeo, sede dello Showroom, dove tutte le borse sono fatte a mano da donne che spesso hanno un passato difficile e che vengono accolte da Cinzia con generosità.

La Milanese promuove anche la moda sostenibile che ha trovato nella borsa crochet, realizzata con le coperte delle nostre nonne, l’oggetto iconico di questo brand.

Un giorno sono andata da un antiquario ed ho visto per terra una coperta usata per trasportare degli oggetti ed ho chiesto se potevo averla. Ho creato un prototipo che ho presentato al White, una shopper con i manici in bambù che è subito piaciuta ai buyer internazionali. Visto il successo ho iniziato a produrle in quantità, ma mi mancavano le coperte perché oggi è difficile trovare manodopera cosi specializzata. Facendo una ricerca on line ho trovato su ebay e altri siti coperte in crochet in vendita, scoprendo in seguito che venivano realizzate nelle case di cura per anziani perché il lavoro all’uncinetto aiuta a prevenire i danni dell’Alzheimer. Ho pensato che quello fosse un segnale a proseguire il mio percorso fatto di moda, sostenibilità e aiuto al prossimo”.

Materiali ecosostenibili, fibra di seta al posto della eco pelliccia, fibre naturali e in plastica e carta riciclata, che rendono ogni borsa un pezzo unico che racconta un po’ la storia della sua designer.

La mia vita mi ha portata a comprendere quali sono i valori veri, grazie anche ad un frate, Padre Giulio Savoldi, che mi è stato vicino anche nei momenti più disperati, quando ad esempio ho dovuto stare in sedia a rotelle per più di un anno a seguito di un intervento che ha rischiato di farmi morire. Da lui ho imparato il conforto, ma soprattuto che dovevo fare quello che mi rendeva felice che era ed è dare agli altri un po’ di felicità”.

E sono tanti gli aiuti che La Milanesa ha offerto, dal libro CHE BARBA da donare ai bambini dei reparti di oncologia pediatrica, alla borsa per raccogliere fondi per il Gruppo San Donato per sostenere progetti legati al Covid. Il progetto più recente è “It’s All About Love”, una borsa il cui intero ricavato andrà a sostegno dei progetti della Onlus a Gulu in Uganda , creato insieme all’amico Piero Piazzi nato dall’incontro con The Children For Peace che aiuta i bambini sieropositivi e le loro famiglie in alcune delle aree più sfortunate del mondo. La collezione è disponibile sia on line nell’e-commerce che nel primo punto vendita a Milano in corso Garibaldi, 34.

“Perché La Milanesa? Perché anche se sono nata a Solbiate Olona quando mi sono trasferita a Milano hanno cominciato a chiamarmi così e io ho voluto dimostrare che in questa città non ci sono solo cotolette, le mie borse arrivano avvolte in carta velina profumata a dimostrazione che gli stereotipi sono solo delle catene”.

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