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Mag 10 LE DUE FACCE DELL’INTER, TRA LO SCUDETTO E LA QUESTIONE STIPENDI

di Francesco Bonfanti

La festa è stata grandiosa, dal delirio di settimana scorsa in piazza del Duomo a quello prima della gara contro la Sampdoria, un fiume di tifosi che hanno accompagnato l’Inter lungo la settimana più bella della sua storia recente. Una gioia sfrenata per il 19° scudetto conquistato con quattro giornate di anticipo, un tricolore più che meritato, giunto al termine di una stagione difficile e intensa, in cui la mano di Antonio Conte è stata determinante. Lui che all’Inter vorrebbe provare ad aprire un ciclo, restando al comando di un gruppo che crede ciecamente nel suo allenatore, leader indiscusso e punto di riferimento per tutti i suoi giocatori.

Però non è tutto così scontato. Perché lo scudetto è stato importante, ma in casa nerazzurra ci sono anche altri pensieri. Il presidente Zhang, felicissimo e in prima linea nei festeggiamenti, ora dovrà affrontare una questione molto delicata. Perché quando la festa è finita e gli amici se ne vanno, arriva il momento di rimettere tutto in ordine e confrontarsi con una realtà preoccupante, come ha spiegato anche l’amministratore delegato Beppe Marotta: “Posso comunicare che la prossima settimana saranno avviati colloqui con i singoli giocatori alla presenza del presidente Zhang – ha spiegato -, per sensibilizzarli sul momento di difficoltà economico-finanziaria non solo dell’Inter, ma di tutto il calcio, a seguito della pandemia. I bonus per lo scudetto saranno liquidati – ha voluto precisare  – perché sono frutto di un traguardo meritato da parte di tutta l’area tecnica. Si tratta di confrontarsi per illustrare loro la fotografia del calcio di adesso. Non ci sono responsabilità, ma è una situazione catastrofica”.

In generale, pare che la società possa chiedere la rinuncia a due mensilità, o proporre di spalmare gli ingaggi sul lungo periodo confidando nel fatto che dall’anno prossimo le entrate dovrebbero ricominciare ad aumentare. Da capire come i giocatori risponderanno a simili richieste dopo aver vinto lo scudetto e interrotto l’egemonia della Juventus che durava da nove anni: alcuni in scadenza verranno lasciati liberi (Young e Kolarov), per altri sarebbe auspicabile la cessione (Sanchez guadagna 7 milioni all’anno, Vidal 6,5), per altri ancora si farà di tutto per trattenerli e far sì che continuino nel progetto. Compreso Conte, l’anima dell’Inter, capace di inculcare nei suoi quella mentalità vincente che è sempre mancata da Mourinho in poi: “Ora mi godo il momento, poi Dio vede e provvede”. Frase sibillina che non può non preoccupare, alla vigilia di una partita difficile che i vertici della società devono vincere a tutti i costi.

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