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Apr 11 …LE FABBRICHE ITALIANE CHIUDONO A CAUSA DEI CINESI O DI CHI PRODUCE UN’ALFA ROMEO IN POLONIA?

di Bianca Carretto

Carlos Tavares, il ceo di Stellantis è stato ieri a Torino, nello stabilimento di Mirafiori, praticamente chiuso, in cassa di integrazione la totalità dei dipendenti, per inaugurare un nuovo impianto per la produzione di cambi elettrificati ed annunciare un investimento di 100milioni per sviluppare una batteria per la 500 elettrica. Nello stesso tempo ha assicurato  che il suo Gruppo non lascerà l’Italia, le notizie che circolano in merito non sono altro che “fake news”. Un esempio dovrebbe essere l’assemblaggio della Panda – la Pandina – che verrà prolungato sino al 2030, sempre nel sito campano di Pomigliano, dove si lavora sotto produzione, l’Alfa Romeo Tonale viaggia ormai su un solo turno e il suv Milano è in carico in Polonia. Il ceo ha ulteriormente ribadito che queste dicerie aprono il mercato ai costruttori cinesi che  “sono una grande minaccia per Stellantis”, prospettando ulteriori cicatrici alla società a cui verrebbero tolte quote di mercato. Tante parole senza fornire garanzie, come hanno sottolineato i sindacati in particolare la Fiom che ha precisato che Tavares non ha portato alcun elemento concreto che possa far pensare ad un cambiamento di strategia nel nostro Paese. Si lamenta la mancanza di sicurezza sulle future elaborazioni, sulle saturazioni degli stabilimenti e sull’occupazione. Samuele Lodi, segretario Fiom-Cgil per la mobilità, ha evidenziato che “non vi è stato nessun confronto reale con Tavares ed è singolare che faccia annunci alla stampa”. Nella diatriba è intervenuto anche il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso che si chiede perché “proprio l’Italia deve conservare un’unica casa produttrice che non riesce neppure a soddisfare le richieste interne, quando in Francia, Spagna e Germania si sono installati, stabilmente, oltre quattro costruttori. Non è l’Italia a dover assicurare Stellantis che il nostro territorio è fondamentale per il suo sviluppo, se mai saranno loro a doverci tranquillizzare”. 

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