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Con tono intimo e sguardo lucido, l’autrice tesse una trama di memorie personali e storia familiare, riportando in vita la figura di Adele Fendi (1897-1978): imprenditrice visionaria, madre autorevole e pioniera capace di ribaltare i ruoli femminili del suo tempo. Donna di rigore e sensibilità, seppe trasmettere alle figlie un’educazione ferrea e una disciplina d’acciaio, trasformando il talento familiare in un progetto condiviso che avrebbe portato il nome Fendi ai vertici della moda internazionale.
Maria Teresa la ricorda nei suoi dettagli più umani e simbolici: i capelli “spessi come fili di antimonio”, sempre raccolti in alto, e quello sguardo “di magnete” capace di trafiggere chiunque incontrasse. Una presenza magnetica e carismatica, capace di catalizzare intorno a sé energie creative e visioni d’avanguardia.
Attorno a lei, negli anni, si è intrecciata la storia stessa della moda italiana e della cultura del Novecento. Tra i protagonisti di quel mondo, Karl Lagerfeld, direttore creativo della maison per oltre cinquant’anni, la ricordava con parole affettuose: “La madre (delle sorelle) era geniale, molto severa con le figlie, ma con me era squisita. Una vera matrona romana, ma amabile. Aveva un grande charme, un reale fascino.”
Il racconto di Maria Teresa Venturini Fendi diventa così molto più di un mémoir: è una narrazione corale, in cui l’eredità di Adele si intreccia con il destino di una famiglia che ha saputo reinventare la moda e ridefinire il ruolo delle donne nel lavoro e nella società. Un viaggio nella memoria che illumina la forza silenziosa e la visione di una matriarca, madre e musa di un impero che ancora oggi rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo.