Non esiste una sola storia di donne. Ce ne sono infinite, come infinite sono le donne. È su questo orizzonte in movimento, sfaccettato e plurale, che Martino Midali scrive, stagione dopo stagione, il suo racconto al femminile. La Primavera Estate 2026 disegna il nuovo capitolo di questa narrazione, che ha preso forma al Museo della Scienza e della Tecnologia martedì 23 settembre alle ore 10.30 e che ha visto sfilare, accanto alle modelle, sei donne vere, capaci di trasformare il gesto in stile, le emozioni in abito, il quotidiano in bellezza. Per una moda che è molto più che un manifesto ma un linguaggio comune e condiviso che parla di una femminilità libera e in costante divenire.
La collezione Martino Midali è un dialogo vivo, in cui ogni capo diventa un frammento di esistenza e lo stile si fa voce che si unisce a un coro in cui trovano spazio sei donne, sei percorsi unici che regalano una prospettiva diversa di femminilità. A cominciare da Francesca Senette che, dal caos calmo delle redazioni giornalistiche, si è immersa nel silenzio forte dello yoga, e da Francesca Valla, la Tata più amata della tv, che ha insegnato a generazioni di famiglie l’educazione consapevole accogliendo l’unicità e il rispetto per intraprendere un percorso di crescita. Per seguire poi con Orsetta Borghero, attrice e podcaster, che ha fatto della metamorfosi il cuore della sua arte, e Stefania De Peppe, attrice e doppiatrice, che, come una fenice, ha saputo rinascere dalle sue ferite. Per concludere hanno sfilato Iaia De Rose, storyteller e imprenditrice digitale, per la quale la resilienza è diventato motore di empowerment e di energia creativa, e Ludmilla Voronikina Bozzetti, top model internazionale, che riassume nella sua bellezza la stratificazione di esperienze differenti e complementari. Donne diverse, donne speciali, donne icone di un femminile naturalmente plurale sul quale prende corpo la Midali Attitude, l’essenza di uno stile che trasforma il movimento in grazia e l’attitudine in identità. Con leggerezza, con bellezza, con immutata eleganza.
È lungo questa visione che le silhouette si muovono in equilibrio tra fluidità e rigore, alternando linee morbide e avvolgenti – pantaloni ampi, tuniche leggere, caftani oversize – a tagli più sartoriali e definiti, come tailleur dalle spalle pulite o chemisier segnati in vita da sottili coulisse. E sono proprio questi dettagli – le coulisse all over, i bottoni rivestiti ton sur ton, gli jacquard geometrici – a regalare un’identità potente alla firma del brand scandendo il ritmo della stagione.
Allo stesso modo la materia è viva, luminosa, cangiante; abita sete e viscose impalpabili, alternate a cotoni vibranti e a laminati iridescenti, esplorando una palette naturale in cui il bianco gesso e il nero si aprono alle tonalità terrose, ai verdi acquatici e alle stampe pastellate. Tra i capi simbolo, la sahariana che si alleggerisce in chiave Midali, la gonna a tubino che trova nuova fluidità e il caftano-kimono, dichiarazione di libertà e movimento.
Ad accompagnare i look della collezione SS26, i gioielli di Monica Castiglioni, da oltre quarant’anni tra Milano, New York, Ortigia e Fukuoka. Realizzati in bronzo e argento con la tecnica della fusione a cera persa, sono opere ispirate alla natura, con il pistillo del fiore come segno distintivo. S
Un’attitudine che diventa linguaggio, un modo di essere che si traduce in bellezza quotidiana. La collezione SS26 di Martino Midali trova nella Midali-tudine la sua essenza più autentica: quella capacità unica di trasformare la leggerezza in eleganza, il movimento in grazia, l’attitudine in identità. Con un nome-manifesto che racchiude l’anima del brand, Midali-tudine è la cifra stilistica che guida ogni scelta creativa, ogni dettaglio, ogni silhouette.

