L’ADAC, l’associazione automobilistica tedesca riconosciuta per il rigore dei suoi test, ha pubblicato lo scorso maggio un nuovo studio su 160 modelli di pneumatici di tutte le marche. Secondo questo studio, i pneumatici Michelin emettono il 26% in meno di particelle rispetto alla media dei concorrenti premium. Questo risultato conferma un precedente studio pubblicato nel 2021, che già dimostrava la leadership dei pneumatici Michelin. Il concorrente più vicino a Michelin emette il 20% in più di particelle, per chilometro percorso e per tonnellata trasportata.
Questi risultati illustrano il lavoro compiuto da Michelin in innovazione, per continuare a offrire pneumatici che mantengano elevate prestazioni per tutta la loro vita, combinando un’eccellente durata chilometrica, ridotte emissioni di particolato e un consumo minimo di materie prime. Lo studio ADAC dimostra, inoltre, che queste prestazioni possono essere associate a un ottimo livello di sicurezza.
L’abrasione dei pneumatici, una sfida globale contenuta nella normativa Euro 7 in Europa
Il trasporto su strada genera ogni anno, nella sola Europa, circa 500.000 tonnellate di particelle di usura provenienti dai pneumatici e dal manto stradale.
Approvata nel luglio 2024, la norma Euro 7 consentirà di misurare le emissioni complessive di particelle di usura per tutti i pneumatici venduti sul mercato europeo. I pneumatici che non soddisfano i requisiti di questa norma non potranno più essere commercializzati.
L’obiettivo è chiaro: ridurre significativamente la quantità di particelle dei pneumatici emesse in Europa.
Michelin, impegnata da oltre 20 anni nella comprensione e nella riduzione dell’abrasione dei pneumatici
Da oltre 20 anni, Michelin innova per ridurre l’abrasione dovuta al contatto tra il pneumatico e la strada. Questo impegno ha portato allo sviluppo di innovazioni che hanno ridotto le emissioni generate dall’usura dei propri pneumatici del 5% tra il 2015 e il 2020. Questi progressi hanno già consentito di rilasciare 100.000 tonnellate in meno di particelle durante questo periodo, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente questa cifra nei prossimi anni.
Per fare ciò, Michelin sta investendo massicciamente in ricerca e sviluppo (786 milioni di euro nel 2024) al fine di comprendere meglio il fenomeno dell’abrasione. Inoltre, il Gruppo fa affidamento sulla propria conoscenza e padronanza dei materiali e su una strategia di design storicamente incentrata sull’ottimizzazione dell’utilizzo delle materie prime.
Inoltre, alla fine del 2023, Michelin ha annunciato la creazione di un laboratorio congiunto con il CNRS e l’Università di Clermont Auvergne: il BioDLab, la cui missione è di comprendere meglio il bio-deterioramento delle particelle di usura e di sviluppare strumenti per proporre soluzioni concrete per renderle assimilabili dall’ambiente.
Attraverso queste iniziative, Michelin intende approfondire ulteriormente la propria comprensione del fenomeno dell’usura dei pneumatici e del processo di deterioramento delle particelle emesse. Gli obiettivi sono molteplici: ridurre le emissioni, fornire risposte scientifiche e sviluppare soluzioni tecniche concrete. Un approccio che richiede rigore e investimenti costanti.