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Mag 24 MILAN E JUVENTUS IN CHAMPIONS ALL’ULTIMO RESPIRO

di Francesco Bonfanti

Un occhio al campo e uno a quanto stava capitando negli altri stadi, intreccio di risultati e combinazioni senza precedenti, un vortice di gioia e depressione come l’attesa di chi aspettava di vedere su quale casella si sarebbe fermata la pallina nella roulette del campionato. L’ultima giornata di campionato è stata tutto questo, tutto in 90 minuti, quelli decisivi. Perché se per l’Inter è stato il giorno della grande festa (quella sul campo con la consegna della coppa per lo scudetto e quella all’esterno di San Siro davanti ai propri tifosi), per chi lottava per un posto in Champions League era la serata del grande bivio, quello del dentro o fuori, senza più possibilità di appello.

Ce l’hanno fatta Milan e Juventus, ne è rimasto fuori il Napoli. Il Milan ha vinto a Bergamo, la Juventus è passata facile a Bologna, con i bianconeri a bordo campo che attaccati agli smartphone assistevano agli ultimi minuti di Napoli-Verona, la gara da cui dipendeva il loro futuro. Proprio il pareggio del Napoli ha spalancato le porte della Champions alla Juventus, fino a due settimane fa fuori dai giochi e rientrata dalla porta principale. Stessa cosa per il Milan, che dopo sette anni di purgatorio torna ad ascoltare la sua musichetta preferita. Un premio per il grande lavoro di Pioli, che da un anno e mezzo sta plasmando una squadra giovane e forte, in testa per metà campionato e in difficoltà nell’altra metà, salvo poi ritrovarsi nel finale e fare finalmente festa grande, con Ibra felice come un bambino all’idea di poter tornare a giocare la Champions League a 40 anni.

Il suicidio sportivo del Napoli, al contrario, passerà alla storia, perché delle tre gare quella che sembrava la più scontata era proprio quella tra la squadra di Gattuso e il Verona. Il pareggio finale ha gettato nello sconforto una città intera, incredula di fronte alla severa legge del calcio, che ha punito a ridosso dello striscione del traguardo una squadra che sembrava ormai lanciata verso l’Europa più prestigiosa. Sarà invece Europa League con la Lazio (che però era già certa del proprio piazzamento), ma senza Gattuso. La prima conseguenza di quanto capitato, infatti, è stato il suo esonero da parte del presidente De Laurentiis, che non ha trovato niente di meglio di un tweet per comunicare al mondo la sua decisione, lui che avrebbe mandato via Gattuso mesi fa ma che si era quasi ricreduto di fronte alla rimonta nel girone di ritorno.

La Roma di Mourinho, invece, sarà la prima italiana nella nuova Conference League: i giallorossi hanno chiuso a pari punti con il Sassuolo, superando gli emiliani solo grazie alla miglior differenza reti.

Era già tutto definito in zona retrocessione ancora prima degli ultimi 90 minuti di campionato, con Crotone, Parma e Benevento già aritmeticamente in Serie B. Proprio il Benevento, però, è stato protagonista di un insolito quanto originale “premio al contrario” da parte del proprio presidente, che per punire la squadra l’ha obbligata ad andare a Torino in pullman. Quasi 900 chilometri e nove ore filate di autostrada per ripensare a quando il Benevento a metà campionato era nella parte sinistra della classifica e mai avrebbe immaginato di scivolare tanto in basso.

La Serie A lascia spazio alla Nazionale e agli Europei, ma il conto alla rovescia fino a sabato 21 agosto, prima giornata del prossimo campionato, è già iniziato.

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