Moda

Gen 16 MM6: THE DARK SIDE OF MAISON MARGIELA

Il nero come un intero spettro di sfumature e atteggiamenti, dal bordeaux al nastro adesivo, visto attraverso pezzi e texture che vantano tradizione e sgargianza, in una sfilata che si svolge all’interno di una scatola di vetro, nella notte che luccica, nella città che è la capitale della moda di un certo modo di approcciare il menswear: dall’angolo del vestito.
Un esercizio di vestire maschile, il modo MM6 di Maison Margiela – diretto, guidato dagli articoli e non narrativo – che usa Miles Davis come filtro.
Sartorialità. Sensualità. Scintillio. Sontuosità e sobrietà. Anche un tocco di visone. Visone finto, naturalmente. Anche un tocco di lurex. Ogni tanto un po’ logoro.
L’idea del guardaroba invita a una sistematica iterazione dei capi, con pezzi ripetuti in materiali e trattamenti superficiali diversi, che suggeriscono usi, occasioni, modi, sfumature di mascolinità differenti. Il completo, il bomber, il trench, il cappotto da auto, la giacca e i pantaloni di jeans, la giacca da tassista, il mac.
Opacità e lucentezza. Lucentezza artificiale, industriale. Maglie plastificate, texture gommate e nastrate. Sfumature di luce sul denim.
Pezzi trovati come il perfecto in pelle scamosciata hanno una sensazione immediata. Le stelle come stampe e le spalle a pagoda sono tratte dalle immagini iconiche di Miles Davis e dal DNA storico della maison. Punte di colletto. E pelliccia sintetica. Pelliccia femminile, alla maniera maschile.
Gli accessori sono altrettanto sistematici: mocassini spazzolati con punta quadrata o tonda per strizzare l’occhio alla tradizione, scarpe da ginnastica con cinturino in velcro per ricordare la storia del marchio, borse a tromba e bauletti da motociclista. Gioielli trovati. Cinture da trench casuali. Guanti modulari, in collaborazione con Agnelle. Caschi per motociclisti.
Una visione sensuale dell’uomo come soggetto e oggetto del desiderio, con l’insouciance che lo contraddistingue e l’impronta schietta di Venus in Fur.

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