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Lug 15 PAGANI HUAYRA CODALUNGA SPEEDSTER: BELLEZZA ESSENZIALE

Ispirata alle vetture da corsa degli anni Cinquanta e Sessanta, la Huayra Codalunga Speedster è l’omaggio personale di Horacio Pagani a chi vede nella Hypercar un’idea di bellezza essenziale: pura, leggera, fluida. Ogni superficie è scolpita per allungare la figura e addolcire l’impatto visivo. Parabrezza e vetri laterali sono ribassati e più morbidi, il tetto è inedito, non appoggiato ma integrato e, quando montato, disegna un profilo netto, ininterrotto, dal frontale alla coda. L’abitacolo è un incontro tra materiali nobili e lavorazioni d’eccellenza: pelli martellate e cucite a mano, metalli ricavati dal pieno, finiture che richiamano l’eleganza di un tempo. A definire l’identità di questa vettura, un tessuto esclusivo: un ricamo concepito per l’alta moda, per la prima volta applicato all’automotive, ispirato all’iconico motivo dei quattro scarichi Pagani.

Sotto il cofano pulsa il Pagani V12 da 864 CV abbinato a un cambio a 7 rapporti disponibile in versione AMT o manuale. Il telaio in Carbo-Titanium e Carbo-Triax assicura rigidità e leggerezza. Le sospensioni attive, l’impianto frenante carbo-ceramico Pagani by Brembo e i cerchi in avional con pneumatici Pirelli Trofeo R costruiscono un comportamento dinamico preciso, reattivo, armonioso. Realizzata dalla divisione Grandi Complicazioni, la Huayra Codalunga Speedster prende forma a partire dall’ascolto. Ogni esemplare nasce da un confronto diretto con il cliente, senza limiti di visione o desiderio. Un progetto su misura, scolpito intorno a un’idea personale di bellezza. La Huayra Codalunga Speedster eredita gli stilemi della coupé, ma li reinterpreta con decisione. Si distingue subito da ogni altra Pagani a cielo aperto: ancora più slanciata, ancora più pura. A partire dalla struttura, con una monoscocca completamente nuova.

Il viaggio visivo parte dal frontale. I gruppi ottici anteriori sono incastonati nella carrozzeria come incisioni di luce. Il paraurti con splitter integrato guida l’aria con precisione millimetrica. Il parabrezza, più basso e morbido, accompagna il profilo della vettura rendendolo più snello e armonico. I vetri laterali, ispirati ai prototipi da corsa del dopoguerra, presentano una forma ribassata e un profilo finale dolcemente arrotondato. Il lunotto posteriore ne prolunga il ritmo fino all’hard top panoramico. In vista zenitale, il tetto evoca la forma di una goccia, amplificata dai montanti laterali. La sezione trasparente, in policarbonato, riduce il peso senza compromettere la rigidità. Nessuna apertura visibile: l’aria viene incanalata attraverso naca nascoste nel fondo piatto. Tra tetto e coda prende forma il roll bar. Riprende il colore della carrozzeria e lo porta all’interno dell’abitacolo, creando un effetto a cascata che attraversa il tunnel centrale, la leva del cambio e la plancia. Il cofano posteriore accentua lo slancio della coda. Il paraurti integra un estrattore e due pinne aerodinamiche. I gruppi ottici posteriori sembrano sospesi, come galleggianti nell’aria. Il nuovo impianto di scarico a sei vie, con condotti inferiori in titanio e superiori trattati in ceramica, completa la firma tecnica ed estetica.

Gli interni

Le tonalità richiamano gli anni ’60, le finiture sono semi-opache, le lavorazioni fondono il sapere manuale d’altri tempi con tecniche d’avanguardia. Ne nasce una precisione costruttiva essenziale, calibrata, capace di sorprendere senza mai eccedere. All’interno, le pelli martellate e cucite a mano possono essere combinate in diverse tipologie e lavorazioni, per creare combinazioni cromatiche, tattili e materiche. Le parti in metallo, ricavate dal pieno, diventano piccole sculture che richiamano la delicatezza dei gesti artigiani, come cesellate a mano. Ogni singolo elemento ricamato del tessuto dell’abitacolo è composto da oltre 450.000 punti, tutti eseguiti a mano. Riveste sedili, pannelli porta e consolle centrale.

Il cuore pulsante

Sotto il cofano batte un cuore forgiato per la performance: il Pagani V12 a 60°, un 5.980 cc biturbo sviluppato su misura con Mercedes-AMG. Una meccanica capace di erogare 864 CV (635 kW) a 6.000 giri/min e una coppia di 1.100 Nm disponibile già da 2.800 giri/min, per una progressione vigorosa e senza sforzo. La potenza è gestita da un cambio trasversale a 7 rapporti Pagani by Xtrac, disponibile in configurazione AMT (Automated Manual Transmission) o manuale puro, per chi desidera un coinvolgimento ancora più diretto.

La tecnica dietro al piacere di guida

La Huayra Codalunga Speedster è costruita attorno a una monoscocca in Carbo-Titanium HP62-G2 e Carbo-Triax HP62, un concentrato di resistenza e leggerezza che garantisce rigidità strutturale e sicurezza senza compromessi. Le sospensioni attive, realizzate in lega di alluminio forgiato, adottano uno schema a doppio braccio oscillante indipendente, con molle a passo variabile e ammortizzatori coassiali per adattarsi a ogni situazione di guida. L’impianto frenante nasce dalla storica partnership con Brembo, leader nel settore delle alte prestazioni. Il sistema carbo-ceramico Pagani by Brembo assicura potenza, precisione e resistenza alle sollecitazioni più estreme. All’anteriore, dischi da 410 × 38 mm con pinze monolitiche a 6 pistoncini; al posteriore, dischi da 390 × 34 mm con pinze a 4 pistoncini. Un equilibrio perfetto tra reattività e controllo, per decelerazioni fulminee in ogni condizione di guida. L’interazione con l’asfalto è affidata a cerchi monolitici in avional, anteriori da 20” e posteriori da 21”, avvolti da pneumatici Pirelli Trofeo R da 265/30 R20 all’anteriore e 355/25 R21 al posteriore. Una combinazione che garantisce massima aderenza, precisione e controllo in ogni curva.

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