La Città di Prato alla Camera dei Deputati presenta un modello partecipativo pubblico-privato in cui Comune di Prato, Museo del Tessuto e aziende del territorio collaborano alla valorizzazione e alla promozione culturale del distretto tessile più grande d’Europa. Il distretto tessile di Prato, infrastruttura cruciale della moda globale, continua da quasi mille anni, anche in tempi complessi come quelli contemporanei, a produrre tessuti grazie a oltre 2000 aziende e 20.000 lavoratori.
L’evento, frutto del lavoro di squadra tra la sindaca di Prato Ilaria Bugetti e i parlamentari del territorio, Chiara La Porta (FDI), Erica Mazzetti (FI) e Marco Furfaro (PD), si è concretizzato, al di là del colore politico, nella valorizzazione produttiva e culturale del distretto Pratese.
Prato, fabbrica di tessuti e di cultura. Il distretto tra storia e futuro evidenzia come un’azienda possa trarre ispirazione dalle attività culturali promosse dalle istituzioni sul territorio e quanto il Museo del Tessuto abbia sviluppato un programma culturale capace di coinvolgere le aziende. Un modello efficiente di gestione pubblico-privata che ha reso il Museo del Tessuto braccio operativo culturale degli enti pubblici che l’hanno fondato e lo sostengono, primo tra tutti il Comune di Prato. La mostra, nella prestigiosa sala del Cenacolo a pochi passi da Montecitorio, espone alcuni dei figurini ideati dal grande designer italiano Walter Albini (Busto Arsizio, 1941- Milano, 1983) per Latina, opera noir di Luca Ronconiscritta nel 1982 e mai andata in scena. Gli abiti sono stati realizzati dalla storica azienda tessile pratese Balli il Lanificio con un processo di ricostruzione “archeologica”, partendo da 12 schizzi del designer
di proprietà del Museo pratese. Il progetto nasce come naturale derivazione di Omaggio ad Albini, esposizione a cura di Filippo Boretti, realizzata nel 2024 da Balli il Lanificio, spin-off della grande mostra che il Museo del Tessuto ha dedicato allo stilista nello stesso anno (Walter Albini, il talento, lo stilista, 2024).
In questo contesto di grandi sinergie, il Museo del Tessuto, che quest’anno celebra cinquant’anni di attività, si è sviluppato progressivamente, coinvolgendo brand e aziende della filiera del tessile e della moda italiana, aderendo all’Art Bonus nazionale e all’inserimento nell’ambito delle istituzioni culturali sostenute dal Ministero della Cultura.
Il Museo è diventato nel corso del tempo emblema e catalizzatore culturale di tutte quelle componenti attive che nel corso degli anni hanno contribuito alla crescita del Distretto tessile di Prato, partendo da istituzioni come il Comune– socio fondatore della Fondazione Museo del Tessuto di Prato – la Provincia e la Camera di Commercio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e la rete di Textile lovers che comprende più di 50 imprese unite dall’amore per il tessuto, il distretto, Prato e il Museo.
La crescita del Museo del Tessuto si è resa possibile grazie alla gestione attenta delle risorse, all’utilizzo di fondi europei, ad una virtuosa sinergia pubblico/privato, permettendo così alla struttura di raggiungere un’autonomia finanziaria per circa il 65% delle entrate complessive rispetto a quelle erogate da soci fondatori e dai partner istituzionali.
La rete tra Distretto, Comune e realtà produttive ha fatto da volano all’ampliamento degli orizzonti del Museo del Tessuto, unico esempio europeo in cui la moda, i tessuti e i loro complessi cicli produttivi sono spiegati e resi accessibili a tutti. Tra le attività esemplari dell’istituzione, va considerato anche il progetto di turismo industriale TIPO (Turismo Industriale Prato) lanciato nel 2021 dal Comune di Prato, e sostenuto da un importante finanziamento della Commissione Europea nell’ambito del Programma EUI – Europea Urban Iniziative (Progetto EPIC).Grazie, dunque, alla collaborazione tra Comune di Prato, Museo del Tessuto e aziende del territorio è stato possibile sviluppare un modello virtuoso ed esportabile di promozione culturale efficiente e partecipata per la gestione dei luoghi di cultura in stretta connessione con le comunità di riferimento.