Secondo i dati Istat, la produzione dell’industria automotive italiana chiude febbraio 2021 con una flessione dell’8,8% e il primo bimestre a meno 3,1%. Nello specifico, sempre nel secondo mese dell’anno, l’indice della fabbricazione di autoveicoli ha registrato un meno 13% ed è diminuita dell’1,8% nel primo bimestre, rispetto allo stesso periodo del 2020. Secondo i dati elaborati da Anfia, dopo sette mesi consecutivi di crescita, la produzione domestica di autovetture è scesa, a febbraio, del 26% rispetto allo stesso mese del 2020, con una flessione da inizio anno del 5% rispetto al primo bimestre 2020.
“Questi dati, nel contesto di un mercato auto che stenta a recuperare appieno e di un ricorso alla cassa integrazione ancora elevato – a febbraio 2021 la Cig del settore automotive è aumentata del 48% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, toccato dai primi effetti della pandemia – a cui si sommano le crisi di approvvigionamento e i rincari dell’ acciaio, delle materie plastiche e dei semiconduttori, rafforzano la necessità di rifinanziare le misure di sostegno alla domanda. “Mi riferisco, in particolare, agli incentivi all’acquisto di nuove autovetture della fascia 61-135 g/km di Co2, recentemente esauriti e agli incentivi per il ricambio del parco dei veicoli commerciali leggeri, anch’essi esauriti da tempo se si eccettua il plafond specificamente dedicato ai veicoli elettrificati, da rinnovare con il vincolo della rottamazione”, ha dichiarato Gianmarco Giorda, direttore di Anfia.
