Moda

Mag 27 PROTOCOLLO D’INTESA PER LA LEGALITÀ DEI CONTRATTI DI APPALTO NELLE FILIERE PRODUTTIVE DELLA MODA

In occasione della firma del “Protocollo d’intesa per la legalità dei contratti di appalto nelle filiere produttive della moda” proposto dalla Prefettura di Milano, la Camera Nazionale della Moda Italiana ha rilasciato la seguente dichiarazione:


Premesso che le imprese del comparto moda assegnano al lavoro e alla competenza delle lavoratrici e dei lavoratori il vero valore aggiunto del Made in Italy e che ritengono fondamentale la sua valorizzazione ed il rispetto delle regole che sono alla base dei contratti di lavoro e di appalto.


Che per questo la Camera Nazionale della Moda Italiana ha aderito alla proposta della Prefettura di Milano di addivenire alla definizione di un insieme di regole comuni e condivise per assicurare la trasparenza nelle filiere produttive della moda. Ricordando che l’altissima qualità dei prodotti italiani è garantita da un perfetto e trasparente equilibrio fra grandi aziende (brand) e piccole imprese che insieme danno vita ad una catena del valore che è alla base di una delle maggiori industrie del Paese.


Ritenuto che è interesse del Paese garantire e sostenere questa industria e fare in modo che essa sia messa al riparo da attacchi e speculazioni e che è dalla qualità del lavoro svolto nelle aziende che dipende l’apprezzamento del Made in Italy nel mondo.


CNMI ha collaborato convintamente alla stesura del protocollo d’intesa di cui è stata una dei firmatari, apportando proprie proposte concrete, frutto di un confronto con i brand, per fare in modo che il testo finale fosse il più possibile aderente agli interessi delle aziende di settore ed all’industria della moda nella sua globalità. Questa collaborazione alla stesura di un protocollo d’intesa che per la competenza degli organi istituzionali in campo ha una valenza territoriale e parziale, è stata garantita nonostante CNMI abbia da sempre ritenuto che fosse necessaria una legge nazionale che prevedesse una certificazione terza della filiera produttiva che assegni una presunzione di legalità all’impresa certificata secondo quei criteri di terzietà necessari a garantirne l’assoluta trasparenza. Ricordiamo che si tratta di una filiera che per sua natura è dimensionata a livello nazionale e spesso internazionale.


Tuttavia, il confronto che è avvenuto in questi mesi di lavoro sotto il coordinamento della Prefettura – che ringraziamo per la determinazione e la sensibilità dimostrata – ha consentito di raggiungere una sintesi nell’attuale versione del protocollo d’intesa che è largamente condivisibile e rappresenta un risultato di sistema importante.


Restano tuttavia aperti alcuni punti essenziali che hanno bisogno di essere declinati operativamente in modo diverso per evitare di produrre effetti negativi sulle aziende e sulla filiera.


In particolare, i punti sui quali CNMI mantiene una riserva sono, quelli relativi alla necessaria tutela della riservatezza / know how dei brand e dei clienti, nonché la divulgazione di informazioni/dati relativi agli stessi.


CNMI continuerà a lavorare alacremente al perfezionamento delle attività previste dal protocollo e al contempo a rappresentare su tutti i tavoli di confronto con le Istituzioni e le associazioni del settore l’importanza di poter contare su una legge che determini un quadro normativo chiaro, ordinato, specifico e facilmente applicabile.

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