Auto

Dic 13 …SERVONO INCENTIVI E INFRASTRUTTURE…

di Bianca Carretto

“Mercedes sta accelerando il passaggio per arrivare ad una completa elettrificazione, prevista entro il 2030, dove le condizioni del mercato lo permetteranno. Già il prossimo anno le nostre  fabbriche saranno Co2 neutrali, siamo parte di un consorzio che gode del sostegno delle autorità francesi e tedesche per sviluppare il settore delle celle e delle batterie per veicoli elettrici, assicurando così la minima presenza di carbonio. Questo processo aiuterà l’Europa ad essere  anche meno dipendente dall’Asia”. Lo dice con determinazione Radek Jelinek, il presidente di Mercedes-Benz Italia, che spiega la costante evoluzione del brand.

– Ma perché le elettriche stentano ad affermarsi?

“In quasi tutti i paesi europei il segmento delle elettriche è sostenuto da forti agevolazioni governative e da infrastrutture reali, concrete.  Il passaggio per arrivare alla definitiva transizione deve passare da  queste tappe fondamentali. In Italia, inoltre, è necessario  adeguare la tassazione dei veicoli aziendali agli altri paesi europei, il costo è ancora  il fattore determinante per l’acquisto. Oggi siamo  condizionati dalle scarse agevolazioni applicate dal Governo che non favorisce il ricambio dell’auto, vedo l’enorme problema di un parco circolante costituito da circa 12 milioni di unità di euro 0,1,2,3,4 …. devono essere sostituite velocemente con un piano di incentivi a lunga scadenza. Questo è l’elemento che consentirà di riprendere vigore, il Recovery plan deve ridare competitività, deve coinvolgere i fornitori, molti distribuiti lungo lo stivale, alcuni in sofferenza”.

– Continuerete a  presentare anche vetture con motori termici?

“I motori a benzina e diesel assicurano la nostra transizione verso l’elettrico, vedremo, nel 2022 il restyling della Classe A, la nuova Glc, la Classe B, tutte con propulsori termici ed ibridi. La Classe T e il Citan, con  termici ed elettrici, per arrivare alla berlina Eqe e al suv Eqs, solo elettriche”. 

– Quale sarà il modello futuro al vertice della gamma?

“Sono in arrivo  molte vetture emblematiche di Mercedes, dei veri miti ma, la SL rappresenta il punto più alto, è l’auto che significa ancora il raggiungimento di uno stato sociale e, a mio avviso, è la macchina più bella, definita da una piattaforma inedita. Non dobbiamo pensare al lusso del passato, oggi Mercedes è un marchio aperto, moderno, simpatico, la sua esclusività è sottolineata dalla sua fattura artigianale, dall’eccellenza della sua tecnologia e dal valore della sua storia”.

– Per voi la Cina è una regione fondamentale?

“La Cina è divenuta, a livello mondiale, la regione più importante, produciamo localmente e siamo presenti  anche con una gigafactory, altre quattro saranno localizzate in Europa, tre nel resto del mondo, per un totale complessivo di otto. La pandemia ha indubbiamente condizionato la strategia di tutta la filiera, per cui cercheremo di essere più autonomi anche dal punto di vista dei semiconduttori. Sono in corso molte attività a Stoccarda per risolvere la fornitura di chip che ha creato a tutti i costruttori un blocco di produzione. Vogliamo diventare indipendenti”.

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