Chiamiamola pure “La regina delle nevi”. Difficile pensare a un soprannome diverso per Sofia Goggia, protagonista nell’ultimo fine settimana di un’altra doppietta memorabile. Questa volta in Val d’Isère, dove prima ha vinto la discesa libera (settimo successo consecutivo nella specialità) e poi si è ripetuta in Super Gigante. Due successi che le hanno permesso di andare al comando della classifica generale di Coppa del Mondo, raggiungendo Deborah Compagnoni a quota 16 vittorie (11 in discesa libera e 5 in SuperG) al secondo posto della classifica di ogni epoca delle italiane di maggior successo nella Coppa del Mondo di sci alle spalle di Federica Brignone, diventata nuova leader (17) dopo il recente sorpasso, in un testa a testa tra compagne di Nazionale che promette spettacolo.
Per Sofia è un momento d’oro, ma che questa fosse una stagione speciale lo si era già capito nelle gare di Lake Louise, con tre vittorie in tre giorni (due in discesa e una in SuperG) che rendevano bene l’idea di uno stato di forma clamoroso e di una macchina perfettamente rodata per andare alla conquista della Coppa assoluta.
Successi che non possono non far tornare alla mente il dispiacere per i Mondiali saltati lo scorso anno, lei che si sarebbe presentata al cancelletto di partenza come una delle grandi favorite: una scivolata apparentemente banale di rientro su una pista di servizio le causò una frattura al piatto tibiale. Addio Mondiali e medaglie d’oro già prenotate.
Ora Sofia ci riprova, e vuole rifarsi con gli interessi a suon di “goggiate”, termine coniato negli ambienti dello sci per indicare quelle traiettorie estreme e rischiosissime che ogni tanto si inventa. In passato le sono anche costati infortuni piuttosto seri, ma Sofia non rinuncia a cercare sempre il limite per fare ciò che le altre nemmeno osano pensare, e con i suoi numeri da funambola degli sci sta tracciando una strada diventando modello e punto di riferimento.
Ama i social (specialmente Instagram), i libri, le serate con gli amici. Ultimamente è diventata anche imprenditrice, investendo parte dei suoi guadagni in un’azienda agricola bergamasca che alleva galline destinate a produrre uova bio. Con una filosofia di vita molto chiara: “Non faccio programmi a lungo termine, ho deciso di ragionare giorno dopo giorno e gara dopo gara”. E gara dopo gara ha accumulato vittorie su vittorie, con l’Olimpiade invernale di Pechino 2022 come possibile coronamento di un momento strepitoso. Campionessa mondiale e medaglia d’oro olimpica: in fondo sognare non costa nulla e, qualche volta, i sogni si avverano anche.